Tra qualche settimana (i tempi dipenderanno dalla variabile Covid-19), il TAR dell’Umbria si pronuncerà in merito a una controversia sorta tra la Repubblica di Frigolandia e il comune di Giano. Il sindaco Manuel Petruccioli ha intenzione di sgombrare i locali dell’ex Colonia Balilla dove, dal 2005 – dopo la firma di una convenzione con scadenza nel 2035 –, la Repubblica presieduta da Vincenzo Sparagna ha piazzato le tende. L’amministrazione comunale di centrodestra mira alla costruzione di un villaggio turistico naturale e a cancellare, con una sola firma, un’esperienza ultradecennale. Già nel 2008, lo stesso comune di Giano, allora trainato da una giunta di centrosinistra, provò, senza riuscirvi, a portare a termine la medesima operazione, sia pur con motivazioni diverse. È la prova, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto la diversità faccia paura, di come sia trasversale agli schieramenti politici, di qualsiasi tinta amino imbrattarsi.
Frigolandia e "Frigidaire": cosa sono
Ma cos’è Frigolandia? È una Repubblica marinara di montagna, sede della “Città immaginaria dell’arte Maivista”, una TAZ nella quale hanno trovato ospitalità dipinti, riviste, foto, carteggi tuttora inediti, libri preziosi e spesso introvabili, legati soprattutto agli anni ’70 e ’80. Per dare un’idea della ricchezza presente all’interno dell’archivio di Frigolandia basti sapere che, nell’aprile 2017, il professor Kevin Repp, responsabile della biblioteca della Yale University, vi ha acquistato una considerevole mole di materiale, rendendolo disponibile a chiunque, studenti e ricercatori in primis, abbia intenzione di approfondire i percorsi culturali “altri” dell’Italia di fine secolo scorso.
Frigolandia è anche la sede di “Frigidaire”, la rivista che più ha scombussolato l’editoria degli anni ’80. Era, ed è tuttora, un magazine rivoluzionario, che per la prima volta in Italia mise insieme giornalismo di inchiesta, arte, fumetto underground, satira, musica e cazzeggio puro. "Frigidaire", tra qualche giorno, compirà quarant’anni di vita (uscì per la prima volta in edicola il 28 ottobre del 1980) e, per festeggiare la ricorrenza, è uscito L’avventura Maivista di Frigidaire 1980-2020 (Frigolandia Edizioni, 2020), un libro corale, un romanzo collettivo ricco di interventi a ruota libera (sono in quarantaquattro a ricordare quei tempi) che celebrano un viaggio folle e spericolato. Ricordi non sempre piacevoli (la morte per eroina di Andrea Pazienza e Stefano Tamburini), aneddoti, riflessioni che ripercorrono una storia vissuta in equilibrio tra sopravvivenza (economica e non) e colpi di genio.
Un esempio tra i tanti? L’“Operazione Chonkin”, ovvero un falso de “La Stella Rossa”, il quotidiano dell’Armata Rossa, che annunciava la fine della guerra in Afghanistan e la disgregazione dell’URSS: fu distribuito clandestinamente alle truppe sovietiche di occupazione, era il 1983. A ricordare, tra i tanti, oltre al capo supremo Sparagna, ecco Filippo Scozzari, Oreste Scalzone, Bicio Fabbri, Achille Bonito Oliva, Ilona Staller, protagonista di una storica intervista pubblicata in un numero del 1985, due anni prima del suo ingresso in Parlamento. E poi Nino Marazzita, l’avvocato (nonché futuro deputato di Forza Italia) che puntualmente tirava fuori dai guai, senza pretesa di parcella, quei ragazzacci così bravi a finire tra le aule dei tribunali, accusati di tutto e del contrario di tutto.
"Frigidaire" prosegue la sua corsa folle e ostinata con nuovi interpreti ma con immutato spirito ribelle e anticonformista, non si trova più in edicola ma può essere richiesto sotto forma di abbonamento. Riuscirà a sopravvivere anche all’ultimo attacco? O la paura del diverso avrà la meglio?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Frigidaire compie 40 anni: esce "L’avventura Maivista di Frigidaire 1980-2020"
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