Gideon Falls
- Autore: Jeff Lemire, Andrea Sorrentino, Dave Stewart
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2019
Un fienile nero. Un accesso rosso sangue per il Male. Un paesino rurale assediato da distese di granturco e misteriose presenze. Un sacerdote con diverse ombre e un giovane paranoico-ossessivo che rovista nella spazzatura in cerca di chissà quali tracce. E poi, sin qui, almeno tre altri personaggi di rilievo: la sceriffo Miller, incredula contro ogni evidenza; suo padre che al contrario ha speso la vita per venire a capo dei delitti del fienile nero, la strizzacervelli che segue l’ossessivo e non crede a un virgola di ciò che le racconta, fino a quando...
Benvenuti a Gideon Falls, ridente cittadina a un passo dall’altra dimensione: l’universo sbieco di H. P. Lovecraft, che incrocia David Linch, che incrocia Derry, il borgo-archetipo di Stephen King. Sulla scorta dell’entusiastica accoglienza americana, il primo capitolo della serie (“Gideon Falls”, di Jeff Lemine, Andrea Sorrentino e Dave Stewart) è approdato in Italia: le suggestioni che si irraggiano dal plot sono archetipiche, sottilmente perturbanti. Esiste un fantasmatico edificio le cui apparizioni, in diversi periodi della storia, hanno coinciso con morte e follia. Dinnanzi al non-provato la dicotomia è la solita: o si tratta di una leggenda buona per i villici che se la bevono, oppure di una reale manifestazione del Maligno (come giura chi ha visto – o ha creduto di vedere - il fienile).
Per andare invece a un sotto-testo più esteso della storia: il Male non è pura astrazione, ci è prossimo e può colpire in molti modi, attraverso allucinazioni, dipendenza alcolica, furia omicida, rimorso, rabbia, solitudine. Per esempio: tutto a Gideon Falls appare contaminato dal virus della malattia. Come da un morbo metafisico che prolifera sotto la patina della quotidianità. I fili rossi impliciti ed espliciti di questo primo volume della serie, si attestano sui topoi dell’horror rurale – il paese dal passato oscuro, la dimora maledetta, gli omicidi rituali-seriali, l’indagine trasversale e d’altro canto lo scetticismo e/o la credulità dei caratteri che abitano la storia -. Un horror adulto dall’eleganza misurata (no personaggi unidimensionali, no compiacimenti splatter), sulla scorta della sceneggiatura a orologeria di Jeff Lemire (fra l’altro Premio Gran Guinigi come miglior sceneggiatore a Lucca Comics 2018), alle soluzioni visive e all’inquieto tratto grafico di Andrea Sorrentino e al colorista Dave Stewart. “Gideon falls” ha insomma tutte le carte in regola per richiamare proseliti anche alle nostre latitudini. Il volume è cartonato e confezionato con la cura consueta da Bao Publishing.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gideon Falls
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