Nell’imminenza della celebrazione della Giornata della Memoria 2018 interessanti spunti di riflessione possono venire dalla lettura di alcuni libri di recentissima pubblicazione.
Lia Levi ci consegna nel suo ultimo romanzo, “Questa sera è già domani” (edizioni E/O), una testimonianza esemplare: la storia degli ebrei genovesi, la famiglia di suo marito Luciano Tas, recentemente scomparso, che riuscì fortunosamente a riparare in Svizzera prima della deportazione. Lia Levi approfondisce il contesto storico nel quale maturarono le vicende, raccontando come nel 1938 si riunirono 32 nazioni europee per affrontare il problema degli ebrei tedeschi ed austriaci in fuga dal regime nazista. Nessuno li accettava, tranne l’Italia che, in pieno fascismo, riceve a Genova navi con intere famiglie che poi avrebbero scelto altri rifugi. Una storia decisamente poco nota, attuale anche alla luce dei rifugiati da Paesi in guerra.
A proposito di ebrei tedeschi raccomando la lettura del romanzo di Verna B. Carleton riproposto da Guanda, “Ritorno a Berlino”. Come si viveva nella capitale dell’ex Reich solo undici anni dopo la fine della guerra? Nel 1956 Eric, ormai divenuto un inglese, ritorna nella sua patria che aveva lasciato precipitosamente nel 1932, in quanto di famiglia ebrea. Cosa trova di ciò che ha lasciato? Berlino sta rinascendo dalle macerie ma, anche se non c’è ancora il Muro, è una città ancora lacerata: est e ovest sono realmente divise dall’occupazione americana e russa e la vita dei berlinesi che guardano al futuro è segnata profondamente dall’antisemitismo che non è morto, dalla residua fedeltà al nazismo che non è stata cancellata nella mentalità di troppi che occupano cariche importanti della vita economica e politica. Una visita al lager di Bergen-Belsen sarà determinante per la maturazione della ritrovata identità di Eric, che tornerà a sentirsi Erich, berlinese.
Infine suggerisco il bel romanzo dello scrittore e giornalista uruguaiano Ruperto Long, “La bambina che guardava i treni partire”, una testimonianza di prima mano di un volontario che nella primavera del 1941 decide di venire in Europa per combattere il nazismo, insieme a pochi coraggiosi amici. Il libro è pieno di testimonianze inedite, di fotografie e si muove intorno a personaggi veri, per lo più sconosciuti, che nel romanzo trovano uno spazio efficace: a cominciare dalla bambina belga del titolo, le cui vicende hanno commosso i lettori di questa storia vera. Charlotte rimarrà nel cuore di tutti noi, per il suo incredibile coraggio in un’Europa devastata dalla violenza cieca del nazismo.
- Per altri suggerimenti di lettura visita la sezione Giornata della memoria: i libri da leggere sulla Shoah
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giornata della Memoria 2018: i libri che ne ricordano l’attualità
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