Glifo edizioni è una casa editrice NOEAP con sede a Palermo, formata da due coraggiosi e giovanissimi editori che hanno aperto i battenti in piena crisi economica. Leggiamo dal loro sito:
Stanchi di rincorrere promesse illusorie abbiamo deciso di affrontare un rischio, forse folle, ma frutto di una scelta solo nostra. Innamorati di Palermo, decidiamo di non abbandonarla, di restare e provare a dare un contributo al giovane fermento culturale che da qualche tempo rianima la città.
Perché Glifo?
Il termine glifo fra i suoi significati annovera quello di segno grafico presente nei testi esoterici come lettera di alfabeti segreti, ma anche quello di ’simbolo’ nel linguaggio giornalistico. Glifo ci è sembrato adatto a descrivere il lavoro di una casa editrice che nasce nel 2013: unire alla tradizionale attività del ’fare libri’ quella più recente dell’editoria digitale.
Conosciamo meglio Sarah e Luca.
- Sarah, come descriverebbe la sua casa editrice?
Giovane, creativa, outsider.
La casa editrice Glifo Edizioni nasce a Palermo nel 2013 grazie alla passione mia (Palermo, 1984) e del mio socio, Luca Lo Coco (Palermo, 1985), e dedica le sue prime pubblicazioni all’arte, in formato cartaceo e digitale, in italiano e in inglese. Outsider perché libera, sceglie di dare spazio agli ‘altri‘ per offrire nuovi punti di vista.
- Quale genere di manoscritti considerate? Avete collane?
Al momento la casa editrice ha due collane: “Margivaganti” e “Fuoriscena”, dedicate rispettivamente all’Outsider Art e alle Arti Sceniche. Ogni volumetto è concepito come un intreccio di immagini e testo per coinvolgere il lettore intellettualmente e visivamente.
Fra i progetti più importanti figura la pubblicazione della rivista semestrale “O.O.A.” (Osservatorio Outsider Art), rassegna internazionale pensata e redatta in Sicilia, dedicata agli artisti irregolari, italiani e stranieri, che creano per passione e follia. La rivista, unica pubblicazione periodica di Outsider Art in Italia, è nata 4 anni fa in formato digitale all’interno dell’Università degli Studi di Palermo, e da ottobre 2013 è pubblicata in italiano anche su carta e in formato digitale in inglese dalla nostra casa editrice.
- Che criterio seguite nella selezione dei manoscritti?
Al momento prendiamo in visione manoscritti che rientrano nell’ambito delle arti in generale, cioè approfondimenti monografici su artisti, riflessioni tematiche, testi teatrali e così via. In futuro speriamo di ampliare la nostra attività accogliendo anche manoscritti di autori emergenti o poco noti per dare spazio anche alla pubblicazione di romanzi e racconti.
- Crede che oggi essere una casa editrice NO EAP sia una scelta coraggiosa?
Sicuramente è una scelta coraggiosa, ma allo stesso tempo riteniamo sia un po’ la condizione necessaria per essere un editore, cioè una figura professionale che compie una scelta culturale consapevole e investe in un progetto in cui crede, assumendosi così il rischio delle proprie decisioni.
- Che consigli darebbe a un autore esordiente?
Di sicuro consiglierei di portare avanti i propri progetti nonostante le difficoltà, forse ci vuole del tempo ma alla fine se si crede in quello che si fa si troverà il modo di far conoscere e apprezzare il proprio lavoro. Spesso si tratta di incontrare le persone giuste con cui condividere quel progetto a cui lavoriamo, magari in segreto, da molti anni, o aspettare che i tempi siano maturi per accoglierlo e dargli spazio.
- Quali strumenti di promozione ritenete fondamentali per far conoscere un libro e il suo autore?
Riteniamo che l’organizzazione di eventi ben studiati come presentazioni, incontri tematici, mostre, sia fondamentale per instaurare un rapporto diretto con i lettori e gli studiosi, per stimolare riflessioni e dibattiti. Nel nostro caso, è molto importante anche fare rete con altre persone o istituzioni che operano nel nostro campo di interessi, sia per coordinare le azioni di divulgazione della conoscenza, dell’arte outsider per esempio, o per inventarsi insieme nuovi progetti.
- Che valore hanno i titoli e le copertine nella scelta di un libro da leggere?
Di certo un ruolo importante, potremmo definirli come una sorta di biglietto da visita: il lettore potrebbe scegliere di acquistare un libro per il solo fatto di essere attirato dalla copertina. Noi diamo grande rilievo all’ideazione del libro nel suo insieme scegliendo con attenzione ogni suo elemento (titolo, copertina, scelta della carta e dei caratteri tipografici, ecc.); crediamo che il libro sia anche un oggetto da tenere in mano e sfogliare con piacere, aspetto da non sottovalutare in questi anni in cui si inizia a prediligere il digitale.
Anche l’impaginazione è pensata nei minimi dettagli. Siamo una casa editrice con una forte predilezione per le pubblicazioni d’arte (i nostri testi sono quasi sempre illustrati graficamente o con immagini) e la cura estetica del libro per noi va di pari passo con la selezione dei testi e degli autori.
- Come casa editrice, avete dei progetti “ambiziosi” in corso?
Al momento il nostro progetto più ambizioso è la rivista d’arte outsider “O.O.A.”; non è semplice riuscire a portare avanti un progetto simile dedicato alla conoscenza e allo studio dei creatori marginali, all’arte che nasce spontaneamente in contesti esistenziali molto difficili. In Italia l’arte outsider è meno conosciuta, rispetto al contesto internazionale, è quindi necessario un grande lavoro di divulgazione e sensibilizzazione. Al tempo stesso cerchiamo di promuovere la rivista anche sul piano internazionale (buona parte dei nostri collaboratori e dei contributi su artisti o su opere che trattiamo nella rivista provengono dall’estero) curando un’edizione in lingua inglese; da anni l’Osservatorio Outsider Art di Palermo - di cui facciamo parte e di cui la rivista è lo strumento principale di divulgazione degli studi e delle ricerche condotte - intesse rapporti con studiosi e curatori internazionali, fa anche parte dell’EOA (European Outsider Art Association).
Per saperne di più visitate il sito di Glifo edizioni
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Glifo Edizioni: aprire una casa editrice durante la crisi si può!
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