I feel good. L’autobiografia
- Autore: James Brown
- Genere: Musica
- Casa editrice: Sperling & Kupfer
- Anno di pubblicazione: 2004
Il ricordo è ancora vivo delle immagini delle migliaia e migliaia di persone in fila alla camera ardente all’Apollo Theater, sulla 125esima strada nel cuore del quartiere nero di Harlem, per dare l’ultimo saluto a Mr. Dynamite o The Godfather of Soul, James Brown, il padre della musica gospel, rhythm and blues, soul e funky. Nato in una baracca nei boschi di Barnwell, in South Carolina, con una parte di indiano apache nel suo corredo genetico, Mr. Brown è una vera icona non solo per la musica, ma anche per l’impegno politico che lo vide in prima linea a sostegno della legittimazione degli afroamericani.
La forza che la sua icona evocava nell’immaginario collettivo fu superata soltanto dalla sua forza reale. Dal primo momento in cui si presentò sul palco, James Brown indovinò l’equilibrio perfetto tra spavalderia e ridicolo nei suoi vestiti da mascherata … ballava come un guerriero. La sua grandezza fu determinata dalla sua musica, che diede forma ai dettami culturali in base ai quali visse un’intera generazione
scrive Marc Eliot, saggista e biografo statunitense, nell’introduzione al libro I feel good. L’autobiografia (Minimum fax, 2014). Insieme a Cassius Clay, divenne il simbolo della negritudine e delle Pantere nere, il movimento degli anni sessanta e settanta che sostenevano l’orgoglio razziale nero.
Il libro, nello stile che privilegia semplicità e naturalezza, racconta la sua vita privata e pubblica fatta di vittorie e di sconfitte, di gioie e di delusioni. La difficile infanzia, in condizioni di estrema povertà: iniziò a lavorare fin da piccolo come raccoglitore di cotone, come lustrascarpe e ricercatore di clienti per un bordello. Senza una madre che lo accudisse (aveva abbandonato il padre e lui), ben presto adolescente, iniziò ad esibirsi in piccoli locali e nel frattempo a salire come pugile sui ring. Un incidente alla gamba non gli permetterà di tentare la fortuna con il guantone, e finirà per dedicarsi solo alla musica. Dalla musica sacra al jazz e al nascente rhythm and blues, James Brown con la sua prima band The Flames e la canzone Please Please Please del 1956 diverrà in poco tempo uno dei maggiori esponenti della Black music. Verrà premiato con dischi d’oro e sarà sempre in testa alle classifiche di vendita con pezzi ancora tutt’oggi ascoltati e suonati, da Prisoner Of Love a Papa’s Got A Brand New Bag, da I Got You (I Feel Good), il suo brano forse più famoso, a I’m Black and I’m Proud. Il doppio album registrato dal vivo nel celebre Apollo Theater rimane, dopo oltre mezzo secolo, uno dei dischi più entusiasmanti ed memorabili nella storia della musica. Le donne, gli amori, gli eccessi, il carcere, ammirato dai Presidenti degli Stati Uniti e stimato da grandi artisti, Elvis Presley, Ella Fitzgerald, BB King, Willie Nelson del quale ricorda la nobiltà d’animo e la loro lunga amicizia.
“Prendete uno come Willie Nelson, ecco un fratello che ha vissuto dalla prima all’ultima parola delle sue canzoni. Quando canta, è tutto vero! Glielo leggi in faccia, lo capisci dalla voce, te lo senti nel cuore. La sua canzone Always on My Mind; ecco, chiunque la ascolta sa esattamente di cosa parla, perché Nelson ha vissuto la sua vita e ha imparato come catturarla in una canzone. Per me è questo il punto fondamentale.”
I feel good è il ritratto di un musicista dall’inesauribile fisicità, travolgente e geniale, che ha saputo affrontare, con il suo impeto e spirito indomabile, i successi e le amarezze della vita.
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