Nell’analisi di un testo letterario due degli elementi più importanti da cogliere, quando, dopo una lettura attenta, si procede alla vera e propria analisi degli elementi testuali, sono i tempi e i luoghi della narrazione.
I tempi della narrazione
L’analisi del tempo in un testo letterario riguarda il periodo storico in cui si svolge la vicenda che può essere dedotto da alcune informazioni che l’autore del testo dissemina nell’opera, come:
- fatti storici realmente avvenuti e citati, proprio per offrire delle coordinate temporali;
- personaggi storici realmente esistiti, come re o regine, papi, imperatori, condottieri, politici;
- oggetti, come vestiti, accessori, armi, utensili, strumentazioni scientifiche, utilizzati in una specifica epoca storica ma non in tutte le altre (in Francia nel Settecento gli uomini di elevate classe sociali usavano le parrucche, ad esempio);
- abitudini praticate in uno specifico momento storico da singoli o gruppi;
- altri stili di vita descritti nel testo e praticati in specifiche epoche;
Al di là di questo, dobbiamo ricordare che, pur essendo possibile comprendere nella quasi totalità dei casi quale sia il tempo storico di un romanzo, una precisa scelta messa in campo dall’autore può prevedere che il tempo di un’opera letteraria rimanga indeterminato.
In base alla distinzione tra fabula (lo svolgimento dei fatti narrati nel loro ordine cronologico) e intreccio o trama (lo svolgimento dei fatti nella storia, per come vengono raccontati) è opportuno tenere anche presente che, generalmente, una narrazione comporta un’estensione temporale diversa rispetto a quella dei fatti raccontati: l’arco di tempo reale degli avvenimenti (tempo della storia ovvero durata reale della vicenda), cioè, non corrisponde al tempo che gli avvenimenti hanno sulla pagina (tempo del racconto, ossia durata della narrazione).
A tal proposito possono essere ricordati, alcuni specifici strumenti retorici e narratologici con i quali è possibile dilatare o accelerare il tempo del racconto:
- con la digressione è possibile fornire al lettore notizie aggiuntive e di contorno su fatti, eventi storici o personaggi non strettamente legati allo sviluppo della vicenda (come, ad esempio, la digressione su Gertrude nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni).
- con il sommario chi scrive può accelerare il ritmo narrativo del racconto, sintetizzando certi avvenimenti sui quali non ritiene necessario soffermarsi;
- con l’eclissi è possibile, invece, omettere completamente un’intera serie di eventi perché non sono ritenuti importanti ai fini della comprensione della vicenda. L’eclissi abbrevia il tempo del racconto, accelerandone il ritmo, in maniera ancor più evidente rispetto al sommario.
I luoghi della narrazione
Descrivere un luogo, sia esso l’interno di un palazzo, di una casa, di un castello o un luogo esterno, permette al narratore di offrire tutti gli elementi per far cogliere (al lettore) quale sia lo specifico ambiente in cui si svolge la vicenda. Questo elemento non è importante solo per se stesso, ma consente anche di definire a tutto tondo la vicenda narrata, creando utili rimandi con la stessa trama:
- se, infatti, un racconto è ambientato in una foresta tropicale, l’atmosfera ci predispone ad assistere a una vicenda avventurosa;
- se, invece, il luogo descritto è castello lugubre e oscuro, ci attendiamo una storia ricca di mistero;
- se, ad esempio, come avviene nel Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, i protagonisti si avventurano negli spazi, ormai abbandonati di un’antica residenza nobiliare, dove trovano oggetti desueti e misteriosi, il luogo assume una forte connotazione simbolica perché diviene, in questo caso specifico, sia metafora sia della decadenza della classe nobiliare siciliana, sia indicatore del lusso e del fasto in cui le persone appartenenti a quella stessa classe, avevano vissuto un tempo;
- se, ancora, sono descritti in prevalenza spazi chiusi, il luogo descritto può assumere, come nel caso de Il Giorno di Giuseppe Parini, una forte valenza simbolica perché, anche in questo caso, si indica in realtà, un mondo nobiliare morto, privo di energie vitali, chiuso in uno spazio asfittico e inviolabile.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I tempi e i luoghi della narrazione nell’analisi del testo letterario
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