Il partigiano Johnny (2020, versione integrale, audiolibro basato sull’edizione curata da Dante Isella, edizione Einaudi, con postfazione di Marisa Fenoglio) di Beppe Fenoglio (Alba, 1º marzo 1922 – Torino, 18 febbraio 1963) è ora disponibile in versione audiolibro edito da Emons, letto da Giorgio Marchesi.
Il partigiano Johnny: un audiolibro letto da Giorgio Marchesi
“Johnny stava osservando la sua città dalla finestra della villetta collinare che la sua famiglia sì era precipitata ad affittargli per imboscarlo dopo il suo imprevisto, insperato rientro dalla lontana, tragica Roma fra le maglie tedesche”.
Il romanzo capolavoro, lasciato incompiuto, racconta che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia, e uscì solo dopo la morte dello scrittore, traduttore, drammaturgo e partigiano, edito da Einaudi, nel 1968. Il libro è la continuazione di Primavera di bellezza, volume pubblicato da Garzanti nel 1959, che vede protagonista un giovane studente piemontese di Alba, soprannominato Johnny dagli amici per la sua fissazione per la letteratura e il mondo anglosassone, riflesso della stessa predilezione dell’autore.
Nel 2000 dal libro è stato tratto il film omonimo, diretto da Guido Chiesa e interpretato da Stefano Dionisi, Fabrizio Gifuni, Alberto Gimignani e Umberto Orsini.
È la voce incisiva di Giorgio Marchesi, attore di cinema e televisione, a raccontare la storia di Johnny, il quale, dopo l’8 settembre 1943 (data dell’entrata in vigore dell’armistizio di Cassibile firmato dal governo Badoglio del Regno d’Italia con gli Alleati della II Guerra Mondiale), decide di sfuggire al bando del generale Graziani per rifugiarsi presso la sua famiglia, che lo imbosca in una villetta in collina. Ma la vita dell’imboscato non fa per Johnny, che prende la via delle montagne, su nelle Langhe, per aderire alla lotta partigiana, lì tra le formazioni ribelli che combattono per cacciare il nemico dal suolo italiano.
Sono queste le pagine più toccanti e drammatiche del romanzo, veritiera cronaca della guerra partigiana, epopea antieroica, proiezione della stessa esperienza di Fenoglio.
“Ciò che sto scrivendo ora sarà il mio capolavoro”.
Fenoglio: la vita e le opere
Simbolica la breve parabola vitale di Beppe Fenoglio nativo di Alba, dove trascorrerà quasi tutta l’esistenza, esclusi i mesi del servizio militare a Roma. L’8 settembre ‘43 Fenoglio, al pari di Johnny, era ritornato sulle Langhe, dove avrebbe combattuto tutta la guerra partigiana, sino alla Liberazione.
Figlio di Amilcare, macellaio di fede politica socialista, e di Margherita Faccenda, che voleva per i suoi figli una vita migliore della propria, Fenoglio si era fatto una vasta cultura letteraria sui poeti e sugli scrittori inglesi e sulla civiltà anglosassone, che ammirava come antidoto e rivalsa sulla meschina realtà provinciale del fascismo. Dopo la guerra Fenoglio si impiegò in una ditta vinicola di Alba, dove teneva la corrispondenza estera.
Lo scrittore aveva esordito nel 1952 con I ventitré giorni della città di Alba (Einaudi), cui seguì nel 1954 La malora (Einaudi). Nel 1959 è la volta di Primavera di bellezza, specchio dell’esperienza dello scrittore nell’esercito italiano. Il partigiano Johnny, grande cronaca della guerriglia apparsa postuma da Einaudi nel 1968 ne costituisce il seguito cronologico.
Morì a Torino il 18 febbraio 1963, a nemmeno quarantun anni, ma la sua opera letteraria parla per lui. Postumi sono apparsi anche il volume di racconti Un giorno di fuoco (che comprende anche il romanzo Una questione privata, Garzanti, 1963) e il romanzo giovanile La paga del sabato (Einaudi, 1969).
© Foto dalla pagina Facebook ufficiale di Giorgio Marchesi
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