Oggi molti scrittori in erba utilizzano a piene mani questa forma grammaticale. Ma è veramente corretta?
Spesso mi capita, facendo l’editing di libri scritti da autori alle prime armi, soprattutto giovani, di cimentarmi con i partitivi. Li lascio in pace raramente. Non mi piacciono le espressioni "aveva delle amiche molto antipatiche" oppure "si mise a mangiare dei cioccolatini", etc. Mi infastidisce, non ci posso fare nulla.
Questa forma, presa in prestito dal francese, dove non si può eliminare in alcun modo, in italiano appesantisce e rende il discorso inelegante e colloquiale. Non è neppure difficile fare diversamente: nella maggior parte dei casi basta tirarlo via, un semplice "cancella" e rimarrà: "aveva amiche molto antipatiche" che risulta più fluido e simpatico. Un altro esempio? Mettiamoci "alcuni", "un po’ di..." oppure "una gran quantità di..." a seconda dei casi. Lasciate un po’ spaziare la fantasia, in fondo siete scrittori!
Nell’Ottocento fu fatta una vera e propria guerra contro i partitivi tanto che ne caddero parecchi sotto le penne acuminate dei puristi. Oggi questi articoli hanno vita un po’ più facile.
Alcune grammatiche, basandosi su esempi illustri, tollerano i partitivi e anch’io, in alcuni casi, posso chiudere un occhio. Questo soprattutto quando il partitivo stesso ha un valore preciso, sta ad indicare, a sottolineare, a porre l’accento. Ad esempio: "Ho mangiato delle pesche davvero succose". Ecco, questo lo lascerei.
Fonte immagine: win.liceocutelli.it
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il partitivo: perché NON utilizzarlo
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