Il romanzo di formazione, genere letterario di origine tedesca conosciuto con il nome di “Bildungsroman”, è un tipo di narrazione che tratta della crescita e maturazione di un personaggio dall’età giovanile a quella adulta. Questa definizione parte dal capostipite di questo genere, vale a dire “Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister” del 1796 di Johann Wolfgang Goethe, in cui il protagonista compie un viaggio fisico e spirituale attraverso l’Europa.
Il genere varca i confini dell’origine letteraria e viene attribuito anche a romanzi francesi, inglesi e italiani scritti, principalmente, nell’Ottocento e nel Novecento nonché nel secolo attuale. Già il termine stesso, formato dalla parola “Bildung” si traduce letteralmente con “costruzione” e indica il processo di formazione, il risultato di questo evolversi, nonché la cultura, le conoscenze, la maturità che si acquisiscono.
Il termine Bildung trova affermazione anche in Inghilterra con scrittori come Henry Fielding e Samuel Richardson per giungere, poi, nel XIX secolo, a Charles Dickens con il suo famoso “David Copperfield”. Nel romanzo di formazione inglese, la gioventù diviene il simbolo di una società in cui la vita è problematica: la figura del giovane protagonista che fa esperienza racchiude in sé le incertezze e le tensioni della società stessa.
Si può affermare, quindi, che al centro del Bildungsroman vi sia la presenza di un protagonista che, attraverso tante difficoltà, riesce ad instaurare un rapporto positivo con il mondo. Il personaggio principale, attraverso le mille traversie, si mostra cosciente del difficile percorso di vita; le esperienze non sono un susseguirsi casuale di avventure, bensì gradini sulla scala di un processo di maturazione. Tra gli inglesi di quel tempo quali autrici di opere di formazione vanno ricordate Charlotte Brontë, con “Jane Eyre” e George Eliot (pseudonimo di Mary Ann Evans) con “Middlemarch: studi di vita in provincia”.
Circa un secolo fa, fondamentale è stata l’opera dello scrittore austriaco Robert Musil “I turbamenti del giovane Törless”, la storia di un giovane cadetto militare.
Tra gli italiani va citato Ippolito Nievo autore di “Le confessioni di un italiano” che racconta il percorso dello scrittore dall’infanzia alla maturità. La letteratura del nostro paese annovera molti romanzi di formazione. Tra essi ricordiamo alcuni scritti di Moravia, come “Agostino” in cui la crescita del protagonista si intreccia a fatti storici particolarmente drammatici, quelli dell’occupazione tedesca di Roma del 1944.
Molte altre opere andrebbero nominate: qui ci si limita a ricordare scritti di autori come David Salinger con “Il giovane Holden” e “Gli anni struggenti” di Alberto Bevilacqua, storia di un diciottenne in crescita. Sono tutti romanzi interessanti, di valore, coinvolgenti e, a ben conoscerli, ci vuol quasi una vita.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il romanzo di formazione
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