La prof.ssa Elisabetta Bolondi ci racconta le Sue impressioni di ritorno dalla Fiera Internazionale del Libro di Torino. Ecco il suo excursus tra gli stand e nell’atmosfera luccicante della Fiera...
Ormai la Fiera, giunta alla edizione numero 22, è una macchina organizzativa ben oliata. Tutto funziona alla perfezione e tutto è diventato anche un po’ scontato: le file enormi di bambini piccolissimi accompagnati dalle maestre, terrorizzate di perderne qualcuno, mentre i palloncini colorati scoppiano a ripetizione sovrapponendosi al frastuono creato da migliaia di voci, di musiche, di applausi, di altoparlanti che annunciano di tutto un po’; le autorità, che con tanto di guardie del corpo, sfilano il primo giorno davanti agli stand più rappresentativi proponendosi alle telecamere e ai fotografi assiepati.
Quest’anno la passerella è toccata a Gianfranco Fini, che oltre alla rappresentazione pubblica, ha scelto di fermarsi a chiacchierare con l’editore Carmine Donzelli, di libri, di idee, di rispetto per la cultura, da qualunque parte politica venga: un bell’inizio per il mondo dei libri! Poi personaggi famosi della cultura, del giornalismo, dello spettacolo, che quest’anno sembravano più numerosi del solito. Ecco Susanna Tamaro, Rosetta Loy, Franca Valeri, Margaret Mazzantini, Ascanio Celestini, Claudio Baglioni, Gino Paoli, Giorgio Faletti. Poi Eugenio Scalfari, Asor Rosa, Flores d’Arcais, Umberto Eco, Papuzzi, Dino Messina, Alain Elkann, Leopoldo Fabiani, l’intero staff di Fahrenheit, la celebre trasmissione di libri su Radio 3; e ancora Bertinotti, D’Alema, Veltroni... tutti a presentare libri propri o di amici. Gli scrittori stranieri, Pamuk, Grossmann, Salman Rushdie, Adonis hanno fatto registrare il tutto esaurito alle loro presentazioni, con folle degne delle gare sportive. Gli stand più affollati? Naturalmente Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Newton Compton, più simili a grandi supermercati che a vere librerie, con enormi pile di best seller. Quest’anno trionfava "Angeli e Demoni", su cui il pubblico si gettava felice e un po’ inconsapevole!
La mia passione però sono gli stand piccoli e raffinati, dove si trovano le chicche che non sempre la grande distribuzione propone sui suoi tavoli: ecco allora il giallo elegante di E/O, il grigio raffinatissimo di Adelphi, il blu notte della Sellerio, il rosso della Donzelli e le divertenti Fandango, Instar Libri, Nutrimenti, Minimum Fax, Nottetempo, Aragno, Avagliano, La Giuntina. In queste ultime case editrici trovi libri che non vorresti lasciare sugli scaffali, vorresti portarteli via tutti e leggerli in poltrona a casa, con calma, lontano dal clamore e dalla folla della fiera.
Qualcosa sui lettori. Ce ne sono di ogni tipo: il classico ricercatore universitario alla ricerca di quel libro preciso, uscito chissà da quando, di cui ha assoluta necessità, che passa frettoloso tra gli stand per raggiungere il suo obiettivo; quelli che cercano le novità che hanno sentito all’ultima trasmissione di Fazio; quelli che vengono per passare il tempo e non sono veri lettori ma tipi da shopping, pieni di borse, gadgets, cartoline, segnalibri, cataloghi, destinati a riempire i cesti rigurgitanti carta. Tuttavia, per chi ama i libri questa è davvero una grande bellissima festa delle idee, della cultura, del pensiero e della lettura: speriamo solo che non ce la levino, con l’abitudine invalsa a tagliare soprattutto la cultura!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Impressioni dalla Fiera del Libro di Torino 2009
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