Dopo lo scandalo emerso per l’inchiesta giudiziaria su baronie e concorsi truccati nell’università di Catania, che ha portato alla sospensione del rettore Francesco Basile e di altri 9 docenti dell’università, il ministro Bussetti propone una serie di controlli per smascherare i bari ponendo sotto stretta osservazione le selezioni locali. L’idea è quella di fare controlli a campione sul 10% dei bandi che escono ogni anno così da affidare all’Anvur circa un centinaio di procedure. L’ente dovrà vigilare e riferire tutto al Miur che, qualora accertasse irregolarità, chiederebbe al rettore di annullare l’atto. Vediamo i dettagli.
Controlli sul 10% dei bandi ogni anno per garantire maggiore trasparenza
Il ministro Bussetti ha dichiarato che l’obiettivo di tutti questi controlli è “garantire, nel rispetto dell’autonomia degli atenei, una sempre maggiore trasparenza”. Troppi casi negativi hanno riempito le nostre cronache, secondo il ministro, andando a svalutare quella che definisce un’università di altissimo livello che produce laureati che tutto il mondo ci chiede. Tramite il decreto che stabilisce questi controlli l’idea è quella di tutelare coloro che lavorano bene e si comportano onestamente. L’ultimo dei tanti episodi di concorsi truccati risale allo scorso 28 giugno, cosa che ha portato alla sospensione di Francesco Basile dal suo ruolo di rettore insieme ad altri 9 docenti dell’università catanese; tutti sono ora indagati per associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta. Questa è solo la punta di iceberg e ciò che ha portato alla conduzione dell’inchiesta Università bandita, che ha portato alla luce moltissimi altri inganni, per i quali ora sono 80 le persone coinvolte tra le quali 40 professori dell’ateneo catanese e altri 20 distribuiti negli atenei di Bologna, Messina, Roma, Cagliari, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Trieste, Milano, Napoli, Padova, Venezia e Verona. In totale si parla di 27 concorsi truccati e di 97 procedure sospette. Il trucco per far vincere il raccomandato è creare un bando fatto apposta per lui e tagliare fuori, in questo modo, candidati che risulterebbero più meritevoli.
La soluzione - o quantomeno il tentativo di di soluzione - proposto dal ministro dell’Istruzione attuale prevede un decreto ad opera del Capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca, Giuseppe Valditara. Si tratta di introdurre un sistema di controlli a campione sul 10% dei concorsi locali svolti ogni anno nel rispetto dell’autonomia universitaria.
Ogni anno, entro il 30 novembre, il ministro deve sorteggiare il 10% delle procedure e affidare all’agenzia Anvur la verifica dell’esistenza di “evidenti e macroscopici scostamenti tra il giudizio formulato dalla Commissione e le risultanze dal controllo”. L’idea è quella, innanzitutto, di controllare il numero di pubblicazioni scientifiche del vincitore e degli sconfitti. Qualora venissero riscontate delle irregolarità l’Anvur avrà il potere di convocare il rettore per domandare un chiarimento per poi stendere una relazione complessiva da inviare al Miur entro il 28 febbraio. Entro fine marzo ci penserebbe il Miur a domandare ai rettori l’annullamento in autotutela del concorso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Inchiesta università bandita, d’ora in poi controlli a campione sul 10% dei bandi
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