Indomabile
- Autore: Alexa Hennig von Lange
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2021
“Il romanzo di Giovanna la Pazza” è il sottotitolo di Indomabile (Nord Editore 2021, titolo originale Die Wahnsinnige, traduzione di Roberta Zuppet) di Alexa Hennig von Lange, volume dedicato alla figura di Giovanna di Aragona e Castiglia, conosciuta anche come Giovanna la Pazza (Toledo, 6 novembre 1479 – Tordesillas, 12 aprile 1555), duchessa consorte di Borgogna, regina di Castiglia dal 1504 e di Aragona dal 1516.
“Figlia mia, da quando non sei più qui, sento solo il vento, il fruscio delle foglie secche oltre le mura della fortezza e il mio respiro. Sono imprigionata in questo corpo solcato da ferite, accovacciato sul pavimento, premuto forte contro il muro. Sono la regina di Castiglia e Leo´n. Come mia madre, sono la sovrana di mezza Europa e delle colonie delle Indie occidentali. Sono stata prigioniera di mio marito. Lo sono stata di mio padre. Ora lo sono di mio figlio”.
Tordesillas, Spagna, 1525. Giovanna di Aragona e Castiglia, figlia di Isabella I di Castiglia e di Ferdinando II d’Aragona, moglie di Filippo il Bello, si trovava prigioniera in un monastero-castello di Tordesillas, una sorta di residenza-prigione:
“Da quando ho compiuto trent’anni, posso soltanto percorrere il corridoio, sotto strettissima sorveglianza, per guardare per un momento il fiume fuori dalla finestra”.
La donna di quarantasei anni scriveva alla figlia Caterina, regina del Portogallo, confidandole: “Non posso nemmeno scendere da sola in cortile e nel salone”. Giovanna veniva torturata “appendendomi a corde con pesi ai piedi, per far uscire la pazzia”, che era la ragione del suo confinamento. Le avevano versato acqua bollente sulle gambe, bruciata con ferri arroventati, “ma sono rimasta in silenzio”. Le persone non trovavano normale la calma di Giovanna di fronte a un simile dolore. “Vogliono vedermi delirare, scagliare ciotole e piatti”. La sua calma li spaventava, perché per loro era più pericolosa della sua follia.
“Per la follia hanno potuto rinchiudermi, la calma deve restare un segreto. Ho partorito sei figli. Ormai siete tutti re e regine, tuo fratello maggiore addirittura imperatore. Governa un regno in cui il sole non tramonta mai, ma riesce forse a modificarne l’orbita?”
Giovanna si riferiva a Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e arciduca d’Austria, che “mi tiene prigioniera qui dentro, con una vista sulla cappella funebre riccamente decorata di vostro padre, ma per questo sono forse meno libera?”.
Giovanna la Pazza, come era conosciuta dentro e al di là delle mura del monastero, nella sua missiva palesava invece lucidità e acume.
“Le persone combattono e uccidono nel tentativo di conquistare potere, ricchezze e prestigio. Non ho mai conosciuto nessuno che abbia ottenuto la felicità in questo modo”.
Alla fine della lettera Giovanna vergava la vera ragione della sua reclusione.
“Lascia che, nella sua pazzia, il mondo sia causa della propria rovina. È stata la mia resistenza alla sua follia a condurmi qui dentro. Non puoi cambiare il mondo, ma puoi cambiare te stessa. E tu non sei forse il riflesso della serenità, mia cara bambina?”
“Più che domandarsi se Giovanna fosse pazza, questo libro si chiede come sarebbe potuta non diventarlo”, precisa l’autrice tedesca alla fine del volume, che dipinge il ritratto di una donna che voleva ragionare e agire con la propria testa. Inoltre la scrittrice scrive che Giovanna “voleva scoprire chi fosse e chi potesse essere, ma che era circondata da un mondo sempre pronto a stabilirlo al suo posto”. Un mondo che rispondeva all’amore col potere, all’abbondanza con lo sfruttamento, alla vulnerabilità con la durezza e alla libertà con la costrizione.
“A essere folle è l’individuo che si ribella a tutto ciò, oppure le circostanze?”.
Indomabile. Il romanzo di Giovanna la Pazza
Amazon.it: 17,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Indomabile
Lascia il tuo commento