Si scrive innocuo o innoquo? A molti può sorgere il dubbio del giusto modo di scrivere questa parola perché non sempre è facile capire come si scrive: innocuo oppure innoquo?
Il suono della c- e della q- all’interno delle parole è praticamente identico e a molti può venire il dubbio di come si scrivano le parole che contengono queste lettere. Non è un caso che quando siamo piccoli una delle regole più ostiche della grammatica sia proprio quella relativa alle parole con la sillaba cu e con la sillaba qu.
La difficoltà risiede nel fatto che c’è una regola grammaticale ben precisa che, però, presenta molte eccezioni che vanno necessariamente imparate a memoria.
Tanto per cominciare chiariamo il dubbio: si scrive innocuo, con la c, e questo perché questa parola, proprio come taccuino, fa eccezione alla regola grammaticale che disciplina l’utilizzo di qu o cu. Vediamo, dunque, la regola e le sue eccezioni.
La regola grammaticale di cu, qu e cq
La regola grammaticale da seguire per capire se utilizzare la sillaba cu o la sillaba qu è apparentemente molto semplice: quando la -u è seguita da vocale si utilizza qu (ad esempio: quando, qui, qualcosa), quando invece è seguita da consonante si utilizza cu (ad esempio accusa, cuscino, cucinare).
Una regola veramente facile da tenere a mente, peccato che esistano alcune parole che fanno eccezione e che devono essere necessariamente imparate a memoria da bambini e adulti.
Prima di passare alle eccezioni, è bene ricordare anche la regola dell’utilizzo di cq, per evitare di confondersi.
La sillaba cqu si usa solo nella parola acqua e nei suoi derivati, quindi tutte quelle parole che in qualche modo richiamano l’acqua: acquazzone, annacquare, etc.
Vediamo, ora, le eccezioni a queste semplici regole.
Le eccezioni alla regola
Un’altra regola grammaticale è che, normalmente, ad inizio parola si utilizza sempre la sillaba qu, ma tale indicazione presenta delle eccezioni. Sono cinque, infatti, le parole che pur presentando tale sillaba all’inizio vanno scritte con cu: cuoco, cuore, cui, cuocere e cuoio.
Allo stesso modo, esistono delle parole che dopo la -u presentano una vocale, ma che non vanno scritte con la sillaba qu. Ne abbiamo già viste due, che sono taccuino e innocuo, ma ne esistono anche altre che vi riportiamo di seguito: scuola, circuito, vacuo, arcuato, cospicuo, acuire, proficuo, promiscuo, riscuotere, scuoiare, scuotere, evacuare e percuotere.
Queste parole vanno imparate a memoria ed è necessario conoscere il modo in cui vanno scritte perché, appunto, non rispettano la regola suddetta.
Proprio per questo motivo tali parole vengono dette "capricciose" e non sono molto amate dai bambini, perché sono difficili da imparare.
Infine, nessuna parola viene scritta con la doppia q- o la doppia c- seguita da -u, ma ad essa viene sempre sostituito il gruppo cq.
Anche in questo caso esistono delle eccezioni, ma fortunatamente non sono molte: una sola parola nella lingua italiana si scrive con la doppia q- ed è soqquadro, termine che indica molto disordine o caos.
L’altro termine che fa eccezione, come avrete già notato, è taccuino, che abbiamo nominato all’inizio di questo articolo e si scrive con la doppia c-.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Innocuo o innoquo: come si scrive?
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