Vanessa Roggeri, cagliaritana, è strettamente legata alla Sardegna e alla sua natura coriacea e indomita. La sua passione per la scrittura è nata proprio grazie alle leggende del suo territorio, raccontatele da sua nonna.
Ha pubblicato Il cuore selvatico del ginepro (2013) e Fiore di fulmine (2015), entrambi editi per Garzanti. Nel 2018 è uscito invece per Rizzoli La cercatrice di corallo.
- Ciao Vanessa, innanzitutto vorrei ringraziarti per aver accettato di essere intervista per Sololibri.
Grazie mille a te per l’invito e grazie agli amici lettori che avranno piacere di leggere la nostra chiacchierata.
- Vanessa, parlaci un po’ di te. Cosa fai nella vita e che cosa sogni?
Sai, per me non è mai facile raccontarmi. Scatta una sorta di pudore perché so che in ogni caso è difficile essere obiettivi e sfuggire alla tentazione di elencare i propri gusti personali quasi fosse una didascalia. La mia biografia riportata nella quarta di copertina dei miei libri dice pochissimo: nata a Cagliari, laureata in Relazioni Internazionali, autrice di tre romanzi Il cuore selvatico del ginepro, edito per Garzanti; Fiore di fulmine, edito per Garzanti; La cercatrice di corallo, edito per Rizzoli, editorialista per "La Nuova Sardegna". Chi sono veramente, al di là di qualche nozione, i lettori lo intuiscono attraverso le mie pagine. La soddisfazione più grande è quando a fine presentazione mi dicono che sono come mi hanno immaginato. Io voglio essere quello che scrivo. Perché uno scrittore autentico e ispirato mette una parte di sé nelle sue storie tanto da riuscire a farsi capire dai lettori in una maniera imponderabile che va oltre la parola.
- Tu hai pubblicato tre libri, tutte storie ambientate in una Sardegna remota, ancestrale, dove le tradizioni di questa terra magica fanno da sfondo insieme ai bei paesaggi. A quale di questi tre libri ti senti più legata e perché?
Tutti e tre sono figli miei, li amo in maniera diversa ma con la stessa forza, però ho un debito con Il cuore selvatico del ginepro, la mia prima opera, perché sono convinta sia stato il carisma vitale di Ianetta, la protagonista, a portarmi dritta alla Garzanti. Durante la stesura stranamente non mi sentivo preoccupata per il futuro del libro perché dentro il mio cuore sapevo che ci avrebbe pensato Ianetta a realizzare il mio sogno. E così è avvenuto.
- Parliamo del tuo ultimo romanzo, La cercatrice di corallo, edito da Rizzoli. Di cosa parla? Dove hai trovato l’ispirazione per questa storia?
È stata Alghero con il suo meraviglioso corallo a ispirarmi. A volte non si riesce a risalire al momento preciso in cui è scattata la scintilla, l’idea per il romanzo, ma in questo caso ho una data di concepimento: 30 agosto del 2015. Mi trovavo nella Riviera del Corallo per presentare il mio secondo romanzo, quando davanti alle vetrine scintillanti di rametti rossi sono rimasta catturata dalla magia. Mi sono accorta di non sapere nulla della storia del corallo. Ho intuito subito che dietro la preziosità di questo dono del mare si nascondeva un mondo affascinante. Ho intuito la possibilità di una storia. Nella mia mente ho visto Regina, la cercatrice di corallo, tuffarsi dalla corallina e sprofondare negli abissi marini; ho capito che avrei raccontato la guerra tra due famiglie legate da un filo rosso come il corallo, come il sangue, la storia di una vendetta che avrebbe contrapposto amicizia e rancori, terra e mare, prosperità e miseria, luce e oscurità. La storia dell’innamoramento tra due giovani, simbolo di speranza, in opposizione all’odio dei genitori, incarnazione di una Sardegna atavica vittima di passioni autodistruttive. Quella sera ho deciso su due piedi di accantonare il progetto a cui stavo lavorando e di buttarmi a capofitto nel mondo del corallo.
- Come è nato l’amore per la scrittura?
Penso che la mia fantasia fin dall’infanzia avesse un bisogno primario di venire incanalata in una forma artistica che non fosse semplice sfogo. Avevo bisogno di costruire, di inventare mondi e personaggi, di dare vita ad emozioni capaci di creare un ponte tra la mia immaginazione e la realtà concreta. Questo bisogno si è focalizzato quando ho scoperto il potere dei libri, durante l’adolescenza. Da poco ho riaperto tre scatoloni sigillati da anni, dentro ho trovato decine e decine di storie e romanzi che non ricordavo nemmeno di aver scritto. Sono rimasta meravigliata, ma mi sono anche resa conto che scrivere è sempre stata la mia vita.
- Quali autori ti hanno accompagnata in questi tuoi anni di vita?
Sono tanti i maestri che hanno rafforzato in me il desiderio di dedicare la mia vita alla narrazione. Grandi autori di classici immortali della letteratura e autori di romanzi moderni più commerciali ma pur sempre esempio di talento e mestiere. Jane Austen, Grazia Deledda, Elsa Morante, Italo Calvino, Oscar Wilde, Terry Brooks, Stephen King, Michael Ende, Charlotte e Emily Brönte, Henry James, Jean Webster, J.D. Salinger, Patrick Süskind, Luigi Pirandello, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Tracy Chevalier, Kathy Reichs, ecc.
- Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Il mio unico sogno è poter continuare a scrivere in libertà così come ho fatto fino a ora. Ciò significa continuare ad avere un pubblico che mi segue e mi ama, un editore che crede in me, e l’ispirazione come unico motore della mia penna.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Vanessa Roggeri, autrice de "La cercatrice di corallo"
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