L’eredità segreta di Katherine Webb

Se è vero che ogni famiglia nasconde dei segreti, quella di Beth ed Erica Calcott non fa da meno. Ne L’eredità segreta di Katherine Webb (Mondadori, 2011, trad. M. Faimali), a seguito della morte di loro nonna Meredith, le due sorelle ereditano una grande villa appartenuta alla loro famiglia da generazioni. In quella grande tenuta hanno passato intere estati giocando con l’amico e vicino di casa Dinny e sfuggendo alle angherie del cugino Henry, la cui crudeltà immotivata non trovava mai una punizione. Questo perché Meredith è sempre stata una donna molto severa con i suoi giudizi sul vicinato, anche senza una giustificata ragione, e le azioni del nipote in realtà erano apprezzate da lei.

Erica e Beth hanno sempre visto la nonna come una figura malvagia che impediva loro quella libertà che i bambini dovrebbero avere, con la scusa che il nome Calcott andava rispettato e mantenuto decoroso; Dinny era il loro paradiso, l’unica fuga da quegli occhi vigili della nonna e del cugino… finché c’è stato un cugino: sì, perché Henry a undici anni è scomparso e non è stato mai più ritrovato.

Questa è l’ombra che è ricaduta sulla famiglia Calcott e ventitré anni dopo, quando le sorelle ereditano la villa, la clausola del testamento impone che per tenerla Erica e Beth debbano trasferirvisi entrambe. Beth sembra non volerne sapere, rifiutandosi di affrontare il passato e la sofferenza una seconda volta, ma Erica, incuriosita dalle cianfrusaglie che trova a casa e dalla sua memoria, che sembra iniziare a mettere insieme i pezzi di un puzzle, cerca di scoprire cos’è successo tanti anni prima: vuole scoprire perché c’era tanto astio tra Meredith e i vicini e vuole scoprire che fine ha fatto Henry. La frustrazione di essere da sola in questa ricerca non la fa demordere, specialmente perché Beth da anni soffre di depressione e di anoressia e ora sembra solo l’involucro di una persona, senza la scintilla e lo splendore che aveva molti anni prima.

Erica si aggrappa così alla speranza che facendo luce sul loro passato qualsiasi brutto pensiero che si sia impossessato di Beth possa lasciarla e farla vivere con la serenità che aveva un tempo, ma per risolvere i misteri più vicini deve iniziare a indagare sul passato di Meredith e di sua madre Caroline e le ombre della villa dapprima scure e limitanti, iniziano a disperdersi.
L’eredità segreta di Katherine Webb è indicato come best seller e ne capisco il motivo: la narrazione in prima persona di Erica e quella in terza persona di Caroline si intrecciano in una storia emozionante e coinvolgente, trascinandovi in epoche dagli usi e costumi così diversi, ma descritti talmente bene che potrete solo pensare di farne parte.