C’è un argomento di cui non si parla volentieri, considerato ancora un tabù. Più del sesso e del conto in banca, l’intestino e le sue funzioni riescono a metterci in imbarazzo, come fossero cose “sporche”, da non condividere e da cui non trarre mai spunto per una conversazione.
Eppure c’è un libro che nel 2014 ha spopolato in Germania, uscito il 23 aprile 2015 nelle librerie italiane, che mira ad abbattere questo pregiudizio. S’intitola “L’intestino felice”, è pubblicato dalla casa editrice Sonzogno, ed è stato scritto da una giovane scienziata tedesca, la venticinquenne Giulia Enders.
Con il proposito di farci conoscere uno degli organi più affascinanti e misteriosi del corpo umano, l’autrice riesce a rendere comprensibili a tutti quei principi scientifici di cui hanno trattato i più recenti congressi specialistici. Anche l’intestino è “glamour” e degno di attenzioni, anzi, è un organo che “brilla” di luce propria, autosufficiente e indipendente dal cervello.
Il benessere dell’uomo sta nella pancia. È importante rendersi conto di questo, per riuscire ad assecondare i nostri bisogni. Illudendoci un po’ con frasi ironiche che parlare di cacca sia di moda, l’autrice ci mette in guardia sulla pericolosità di trattenere le feci, oppure di andare al gabinetto nella posizione scorretta. Evacuare dovrebbe essere considerato un argomento di vita quotidiana, al pari di mangiare e dormire, ragion per cui evocare il fatto non dovrebbe creare nessun disagio.
Giulia Enders ci parla dell’intestino come fosse un’entità dotata di responsabilità, desiderosa di rendersi utile: ci accompagna, ci assiste, sa che cos’è meglio per noi e ci “salva” allorquando ingeriamo cibi tossici, inducendoci ad espellerli nel minor tempo possibile.
L’”antropomorfismo” che si compie risulta un modo intelligente per catturare l’interesse del lettore, e fargli accettare argomenti, diciamo così, insoliti. Analizzare le feci e dedicare un capitolo ad esse non è sinonimo di volgarità, bensì aiuta a capire se siamo in salute. Occuparsi della propria pancia e delle personali funzioni corporee, senza falsi pudori, aiuta a vivere più sani.
L’intestino “allena” i due terzi del nostro sistema immunitario e dal cibo ricava energia per consentire al nostro corpo di vivere. Alla pancia sono collegate le allergie, le malattie degenerative e l’intero mondo emotivo. In particolare, sembra vi siano dei riscontri sul fatto che l’individuo affetto da depressione spesso abbia anche problemi intestinali.
Il libro di Giulia Enders è illustrato dai disegni della sorella Jill e, in sostanza, si propone di aiutarci a migliorare la nostra vita quotidiana. È una sorta di “viaggio” che il lettore compie attraverso l’apparato digestivo, venendo a conoscenza del perché si venga colpiti dalle intolleranze alimentari, oppure il corpo ingrassi.
“L’intestino felice” è senza dubbio una lettura interessante, di quelle che cambiano la vita. È impressionante sapere quanti batteri siano ospitati dal nostro corpo e quante insidie si annidino nei più elementari gesti quotidiani. Dopo la lettura, si è un po’ più consapevoli del proprio corpo.
Ho trovato la prima parte più briosa ed interessante; l’ultima – quella che tratta di batteri – più specifica e un po’ meno coinvolgente.
Una lettura consigliata, per chi vuole saperne di più sul proprio corpo e non vuole fermarsi alle apparenze. A chi desidera indagare in profondità l’apparato digerente, pur non essendo un “addetto ai lavori”.
L'intestino felice. I segreti dell'organo meno conosciuto del nostro corpo. Nuova ediz.
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