L’urlo del tuo desiderio di Roberto Baldini

Roberto Baldini è tornato con un racconto intitolato L’urlo del tuo desiderio, pubblicato a settembre 2021 da Delos Digital, nella collana Innsmouth (weird zone & more). Il genere è diverso, rispetto alle opere cui ci aveva abituato, che seguivano sempre un filone romantico.

Il genere weird però gli si addice, nel senso che è riuscito a creare una buona suspense. In questo tipo di racconti, si parte sempre da un elemento reale, oserei dire quotidiano, per poi sorprendere il lettore con sviluppi che esulano dalla normalità.

Filippo, il protagonista, ha infatti una bella famiglia numerosa, talmente rassicurante che quando ne parla si avverte la nostalgia dei tempi passati. Il problema, però, è che sul conforto dei suoi cari, in cui ognuno di noi trova rifugio quando le cose nel mondo esterno vanno male, non può più contare. Come dice l’autore, questi fratelli e sorelle sono stati portati via dalla “Signora con la falce”. Una sorta di ecatombe, di maledizione.
E Filippo si ritrova solo, coi suoi demoni, di un passato che ha avuto lati positivi e negativi. Riflette molto, Filippo. Trasmette il suo disagio.

“Poi mi sveglio e capisco che quei pochi momenti rubati avrei dovuto godermeli di più, invece li davo per scontati.
Come la vita.
Non apprezziamo nulla, poi arriviamo alla fine e rimpiangiamo ogni cosa, persino una dura giornata di lavoro.
Come siamo strani, noi esseri umani…”

La solitudine ha acuito il suo desiderio di vendetta, verso qualcuno che era già stato condannato tanti anni prima, nel suo cuore, eppure ancora era libero. Riconosce in questo essere la causa di tutti i suoi mali. Deve agire.

“Non esiste una scelta giusta. Non l’hai ancora capito?”
“Dici davvero?”
“Se non l’avessi fatto ti saresti tormentato per non aver agito. Ora ti tormenti perché pensi di aver fatto soltanto del male e il senso di giustizia se n’è andato con la coda tra le gambe.”

Quando un racconto è così intenso, ma breve, si rischia sempre di rivelare qualche particolare di troppo. Per cui vi consiglio di concentrarvi sulle sensazioni che dà questa lettura, perché è come immergersi in una spessa bruma, dove pavimento e soffitto iniziano a vorticare, dato che siamo all’interno, e si fa intenso il senso di claustrofobia. Si fanno mille congetture.

Il baratro della pazzia è in agguato, l’orlo del precipizio è vicino. E non si capisce più cosa sia reale e cosa finzione. Si sta in tensione per tutto il tempo, si vuole capire.
L’opera è ben scritta. Ci sono le frasi brevi, che caratterizzano la prosa dell’autore. Il fatto che egli ripeta alcuni concetti, per dar modo a chi legge di riflettere, assimilare. E poi non manca l’ironia di Baldini, seppure in un genere tanto difficile come questo. Che ho apprezzato, perché fa divertire. Insomma, vendicarsi va bene, però che almeno lo si faccia con stile!