La balia di Nova Lee Maier

"La balia" di Nova Lee Maier è un thriller dalle tinte inaspettate, ricco di approfondimenti psicologici. L’equilibrio tra mistero e piccole rivelazioni crea un mix sapientemente dosato.
Fin dalle prime pagine ci sono tre personaggi perno della storia: Hennequin, l’infermiera di maternità che si occupa di Didi, la donna che ha partorito da poco e Miriam, la poliziotta e cognata di Hennequin. Moltissimi i personaggi secondari che, in varie occasioni, si intersecano con la vicenda principale.

Il romanzo è strutturato attraverso tre diversi punti di vista. Didi è moglie e madre in difficoltà per le conseguenze fisiche del parto che l’hanno costretta a letto. Incapace di muoversi e di prendersi cura della propria bambina vede in Hennequin un supporto fondamentale per accudire la neonata. Attraverso gli occhi di Miriam, poi il lettore dipana i sospetti sulla reale sincerità di Hennequin. Quest’ultima, infine, svela, man mano, i suoi piani che tuttavia saranno avvolti dal mistero fino all’ultima pagina. L’alternanza delle voci narranti rende l’intreccio sempre vivace e ricco di dettagli distribuiti lungo le pagine. I pensieri, soprattutto quelli di Hennequin, prendono forma e sono espressi sempre con lucidità, a volte cruda. La fiducia incondizionata di Didi, la voglia di rivalsa di Hennequin e la determinazione per la verità di Miriam sono le forze motrici del libro.

"La balia" riesce, così, a far appassionare, grazie a un racconto descrittivo, ma sempre rivolto a un’introspezione psicologica. Il lettore scopre, pagina dopo pagina, che ognuno dei personaggi è attraversato da una vena di fragilità. Nessuno di loro, forse, è limpido fino in fondo. Un aspetto singolare di questo thriller è che è diviso in giornate e non in capitoli. Un espediente per far scorrere il tempo sotto gli occhi del lettore.