La gabbia
- Autore: Tessa Kollen
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2021
La gabbia (titolo originale De mentor, Ndr) è il primo romanzo di Tessa Kollen pubblicato nel 2019, che due anni dopo Edizioni LeAssassine propone al pubblico italiano con la traduzione dall’inglese di Daniela Di Falco.
Per il suo debutto narrativo l’autrice sceglie un ambiente che conosce bene, quello esclusivo di una gated community, dove si abita molto più di uno stile di vita.
Il risultato è una lettura interessante che intreccia giallo a enigma e critica sociale.
Il prologo ci aiuta a entrare in confidenza con l’enclave di lusso degli espatriati assegnati nella sede estera di un Paese esotico: top manager, membri del Corps Diplomatique, grandi firme del giornalismo. Presenta in dettaglio il loro quartiere residenziale detto “Ambassador city” e il campus adiacente della prestigiosa American International School frequentata dai loro rampolli e da personale altamente qualificato.
Il Paese ospitante è senza nome. Non sembra la prudenza a dettare questa scelta. Nemmeno il desiderio di concedere al lettore ampio spazio immaginativo, ma l’assunto implicito di quanto tali gabbie dorate si assomiglino tutte, indipendentemente dalla latitudine.
Si trovano alle porte di una megalopoli segnata dalla forbice sociale tra poveri e ricchi poiché la middle class decolla a stento. Modello di segregazionismo con tutti i comfort, affidano ai locali la filiera della manovalanza a basso costo.
E paradossalmente nella quotidianità ricalcano un paese dove caffè, ristoranti, eventi, centri commerciali e di aggregazione sono gli stessi. Sappiamo solo che è un importante Stato membro delle Nazioni Unite dall’economia in ascesa con una capitale da sei milioni di abitanti, caotica, rumorosa, tentacolare. Alcuni dettagli farebbero pensare all’Africa.
Una volta alla settimana quattro donne, mogli e madri, prendono l’abitudine di incontrarsi a turno nelle rispettive abitazioni per chiacchierare del più e del meno.
Non sono amiche (lo diventeranno?), ma mamme di alunni del prestigioso istituto scolastico. Conosciamo Sophie, moglie di un ambasciatore, una vita costellata di obblighi sociali e di ambizioni, quelle del marito. Poi c’è Fiona, sposata con un pezzo grosso nel ramo petrolifero, così privilegiata da non sapere come impiegare il tempo vuoto a sua disposizione. E cosa non darebbe Sandy per riprendere a lavorare, moglie del vice dirigente scolastico dell’American International School ora mamma a tempo pieno. Ma quella che scalpita di più, imbottigliata a sprecare il tempo nei comitati scolastici, è l’antropologa Carrie - occhio critico del romanzo -, un marito corrispondente estero.
Piano piano l’incontro del mercoledì diventa un appuntamento irrinunciabile, una boccata d’ossigeno, una manifestazione su scala ridotta di indipendenza. Ciascuna di loro, infatti, patisce in silenzio l’estraneità di un’esistenza interamente subordinata a quella del consorte. Mentre la confidenza aumenta, i gossip si esauriscono perché generalmente, in questi paradisi chiusi, riti e convenzioni rendono prevedibile la vita di ciascuno. Finché viene ritrovato il cadavere di Joanne Lawson, consulente scolastica delle elementari. La notizia non spegne affatto la vivacità del gruppetto, anzi, l’incontro fisso diventa il terreno ideale per formulare ipotesi e moventi, confrontare sospetti e sospettati, mettere loro stesse sotto la lente di ingrandimento:
L’omicidio aveva messo i bastoni tra le ruote al fluire senza scosse delle loro vite privilegiate, il che consentiva di osservare più da vicino la loro vera natura.
Anche le indagini ufficiali faranno affiorare l’altra faccia della rispettabilità, molti vizi privati dietro pubbliche virtù, miserie morali e ambizioni senza scrupoli.
Tessa Kollen è una fan del giallo deduttivo all’Agatha Christie costruito in un ambiente chiuso, che propone nella versione glamour di una comunità internazionale all’estero. E si vede. Accurati i luoghi e i personaggi. Bandita la violenza e immagini truculente. Il morto lo conosciamo subito.
Osservate l’aplomb britannico a rivelare l’identità della vittima e il luogo del ritrovamento:
Quel mercoledì pomeriggio, nonostante ci fosse una certa attività nel campus, gli uffici sembravano vuoti (…). Ma in realtà l’edificio non era completamente vuoto. Nel piccolo ufficio proprio dietro alle postazioni del personale di supporto, giaceva il cadavere di Joanne Lawson, consulente scolastica delle elementari.
Il suo profilo diverge dal quartetto perché Joanne non “è la moglie di”, si veste in modo appariscente e dubbio gusto, paga a sue spese il fatto di non seguire tutte le regole, nutre una naturale avversione per il senso di privilegio di genitori e figli intorno alla comunità scolastica rispetto alla quale è percepita come un’outsider. Ma da qui a farsi ammazzare ce ne corre.
Il punto di forza del romanzo è l’analisi dei codici comportamentali in gruppi chiusi altamente civilizzati, dove però come insegna la regina del giallo chiunque può diventare un assassino. Tessa Kollen è un’autrice da tenere d’occhio.
La gabbia (Oltreconfine Vol. 11)
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Un libro perfetto per...
Agli amanti del giallo a enigma arricchito da spunti sociali, ritratti ambientali e psicologici.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La gabbia
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