Lady Montagu e il dragomanno. Viaggio avventuroso alle origini dei vaccini (Neri Pozza 2021, collana “I Colibrì”, pp. 160) dell’autrice Maria Teresa Giaveri rievoca l’esistenza di Lady Mary Wortley Montagu (26 maggio 1689 – 21 agosto 1762) scrittrice, poetessa e aristocratica inglese, che nel Settecento, nel Secolo dei Lumi, diffuse in Europa una scoperta rivoluzionaria, ora di drammatica attualità: il vaccino. L’autrice in queste pagine fa percorrere al lettore un viaggio avventuroso alle origini dei vaccini, proprio nel momento in cui gli italiani, sono chiamati a fare una scelta importante e determinante nella più grande campagna vaccinale di massa finora mai avvenuta da noi.
Maria Teresa Giaveri, giornalista e traduttrice, è stata professore ordinario di Letteratura Francese e poi di Letterature Comparate nell’Università italiana e nel Centro nazionale di ricerca scientifica francese. È ora membro dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia Peloritana, Chevalier des Arts et des Lettres della Repubblica Francese, direttore di riviste scientifiche e vice-presidente del Pen Club Italiano.
Lady Montagu e il dragomanno: l’origine dei vaccini
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Ecco come le avventure e i viaggi di una donna intelligente e curiosa portarono nel mondo un’inattesa possibilità di salvezza. L’idea protagonista del testo, l’inoculazione, pratica contro il vaiolo, giunge dall’Oriente, dalla Turchia, veleggia nel Mediterraneo, approda in Inghilterra, attraversa l’Oceano Atlantico, per diffondersi nei vari continenti. Idea rivoluzionaria, che avrebbe salvato e continua a salvare molte vite, diffusa da una donna intrepida, consorte innamorata e ricambiata di Edward Wortley Montagu, nominato Ambasciatore inglese a Costantinopoli.
Nel 1716 i Montagu in un corteo di vetture a nolo, dove trovavano posto bagagli, servitori, un medico, un cappellano e una bambinaia, che doveva prendersi cura di un bimbo di tre anni, si erano messi in viaggio. Lady Mary, la cui bellezza era stata compromessa dal vaiolo, aveva iniziato a inviare lettere che descrivevano tutto ciò che incontrava lungo l’itinerario: un recente campo di battaglia, una cittadina distrutta dalla guerra, un povero villaggio ahimè visitato dalla pestilenza.
Ma le missive ancor più interessanti erano state quelle dove Lady Mary descriveva le capitali, dove il sultano turco amava soggiornare durante le stagioni, scoprendo e descrivendo luoghi favoleggiati in Occidente: gli hammam, i giardini riservati, le residenze proibite riservate alle donne.
Qui Lady Mary era stata testimone della pratica dell’inoculazione contro il vaiolo, descrivendola in molte sue lettere; inoltre, introdotta nel cosmopolita mondo delle ambasciate da un dragomanno, medico e traduttore allo stesso tempo, aveva appreso le lingue, i saperi e le pratiche locali. Un bagaglio di preziose esperienze, che Lady Montagu, tornata in patria con il marito e i figli, servitori, tessuti orientali e reperti classici, avrebbe portato con sé insieme all’informazione di quella innovativa pratica medica, il cui metodo appariva inquietante ma risolutivo. Ora si poteva sconfiggere il vaiolo, la peggiore fra le pestilenze, infettando preventivamente chi era sano con una forma attenuata del morbo per provocarne l’immunità. Una pratica che sembrava sconvolgente, ma l’antesignana Lady Mary era talmente convinta dei benefici dell’inoculazione, che l’aveva fatta eseguire sui figli. Quell’“esperimento praticato da donne ignoranti” era solo l’inizio di una battaglia portata avanti da Lady Montagu, che di nazione in nazione, di corte in corte, avrebbe provocato dibattiti tra dottori, aspre critiche di giornalisti e maledizioni di vescovi.
Un giorno non lontano, il perfezionamento di quell’esperimento giudicato barbaro dai più sarebbe stato chiamato vaccinazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lady Montagu e il dragomanno: la vita della prima vaccinista raccontata da Maria Teresa Giaveri
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