Il decreto governativo del 4 marzo aveva bloccato le lezioni negli istituti fino al 15 marzo; il 9 marzo il blocco è stato esteso fino al 3 aprile. Ma cosa accade per gli studenti che invece devono laurearsi? Una domanda che si stanno ponendo tantissimi laureandi, che in questi giorni devono discutere la loro tesi.
Se, in un primo momento, le università avevano iniziato a organizzarsi e a prendere provvedimenti per riuscire a contenere ospiti e studenti nelle aule e nei corridoi (le due opzioni in gioco erano effettuare la seduta di laurea su Skype o a porte chiuse), oggi non ci sono dubbi: le lauree avverranno in via telematica.
Ecco tutte le indicazioni per le sedute di laurea che si svolgeranno in questi giorni.
Sospese lezioni ed esercitazioni
La sospensione imposta dal governo riguarda le lezioni e le esercitazioni di qualsiasi tipo. Come si potrà recuperare il tempo perso? Cosa accadrà agli esami in programma?
Le modalità del recupero delle lezioni, in assenza di regolamentazione ulteriore, dipendono dall’istituto di riferimento: potranno essere recuperate attraverso modalità telematiche, oppure tramite un prolungamento della durata dei corsi.
Anche per quanto riguarda i tirocini, la situazione è complessa: restano attivi per ora tutti quelli connessi con l’esercizio di professioni sanitarie.
Sospesi anche i servizi di segreteria, il ricevimento studenti, gli uffici e i servizi degli atenei.
Cosa accade per le lauree?
Con il decreto di lunedì, anche lo svolgimento degli esami di laurea ha subito modifiche. Perché sia possibile svolgerli rispettando le norme precauzionali previste per evitare il contagio e, allo stesso tempo, garantendo che l’esame sia svolto in forma pubblica, l’unica soluzione possibile oggi è svolgere l’esame a distanza, in videoconferenza (soluzione, questa, che già era stata adottata al Politecnico di Milano o a Ca’ Foscari a Venezia.
Buona parte degli atenei deve ancora organizzarsi: per consentire di strutturare un nuovo calendario per gli esami di laurea nel pieno rispetto delle norme previste, numerose università hanno posticipato o allungato i termini della sessione di laurea.
Risulta abolita dunque l’opzione porte chiuse, che consentiva ai candidati, quando concesso, di portare al massimo 1 o 2 persone; vietato anche sostare nei corridoi trasgredendo le norme previste dal decreto.
Nelle aule dove si sarebbero svolte le sedute sarebbe stato necessario mantenere la distanza di sicurezza, anche per la commissione. In base a quanto riportato dal decreto del 4 marzo sul coronavirus le persone devono distare l’uno dall’altro almeno un metro.
Complicato dunque poter gestire la laurea anche per quanto riguarda la disposizione della commissione stessa: i commissari si riuniranno ugualmente, mantenendo le norme di sicurezza, o saranno ciascuno in collegamento dalla propria abitazione?
Queste disposizioni sono al momento stabilite fino al 3 aprile 2020, ma alcuni atenei hanno deciso di organizzarsi anche fino fine mese come dichiarato (l’Università la Sapienza di Roma, per esempio, ha deciso di prorogare la sessione di laurea fino al 30 aprile, "per consentire alle Facoltà la migliore organizzazione delle sedute di lauree a distanza", senza alcuna penalizzazione curricolare o economica, ovviamente, per gli studenti).
Per tutti coloro che discuteranno la tesi di laurea durante la sessione imminente dovrebbero quindi essere applicate le misure sopra indicate. Ovviamente nei prossimi giorni si avranno maggiori informazioni e le università comunicheranno tempestivamente aggiornamenti riguardo la nuova calendarizzazione.
I laureandi avranno in un modo o nell’altro modo di discutere il proprio lavoro e non dovranno avere timore di saltare la seduta a causa della situazione di emergenza sanitaria. In ogni caso è inevitabile il dispiacere per la perdita della sacralità del momento, ma senza dubbio quello previsto risulta un modo più sicuro di sostenere l’esame finale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lauree e coronavirus: come si svolgono le sedute? Le misure per gli studenti
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