Lea e l’elefante
- Autore: Kim Sena
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Orecchio Acerbo
- Anno di pubblicazione: 2017
Lea è una bambina, una piccola principessa con tanto di corona sui lunghi capelli neri, seduta su di una enorme poltrona, una sorta di trono, nel magnifico palazzo dove vive tutta sola, circondata da quanto c’è di più desiderabile per una bambina: orsacchiotti, animali di ogni tipo, libri, giochi, pastelli, dolci e un palloncino rosso. Ma la piccola Lea era annoiata, voleva qualcosa di veramente diverso: ecco allora comparire una gruppo di elefanti, fuori del grande palazzo, e fra loro uno, separato dagli altri, anche lui annoiato e desideroso di novità. L’elefante accetta l’invito di Lea per un tè nel grande palazzo, e anzi la bambina gli promette che se lui vuole gli insegnerà a volare! Il grosso elefante accetta dalla ragazzina di farsi dipingere di bianco, di attaccarsi il palloncino rosso alla proboscide, di correre per la campagna per esercitarsi a volare… Ma dopo un po’ l’elefante capisce che il volo non gli riesce, la ricchezza del palazzo, i bei pavimenti, i tanti giocattoli, la ricchezza eccessiva gli vengono a noia, e rimpiange i giochi nel fango con i suoi amici elefanti. Lea è spaventata che il suo grande amico voglia lasciarla, deluso per aver mancato alla promessa di farlo volare, ma ecco un grande temporale, un fulmine violento che distrugge il palazzo di Lea, lasciandola sola, con l’unica cosa che gli resta: l’elefante e la sua amicizia, il bene più prezioso. Sarà lui a farla volare sollevandola con la sua proboscide, sarà lui a costruirle una capanna piccola ma robusta.
“Da sola puoi farcela, ma se staremo vicini, io potrò sempre aiutarti”
Lea, non più sola, cavalca nel verde in groppa all’amico pachiderma…
Come in tutti i libri quasi magici pubblicati da Orecchio Acerbo, anche in “Lea e l’elefante” di Kim Sena, ci troviamo di fronte a una favola che sottintende significati metaforici sottili: l’inutilità della ricchezza, del superfluo, dell’eccesso, paragonato alla solitudine, alla mancanza di condivisione, di amicizia. Il rapporto fra la piccola, ingenua Lea, che crede di poter far volare un enorme pachiderma, e la saggezza di lui, che pur di avere un’amica si assoggetta ad essere addirittura dipinto di bianco, come un animale da circo, raccontano la necessità di incontrare nell’altro l’anima gemella, la vicinanza, l’appoggio, insomma quella che viene detta amicizia.
La grafica è la parte vincente del libro e dimostra la grande bravura di Kim Sena: si parte da un bianco e nero nitido e pieno di chiaroscuri, gremito di oggetti interrotti solo dal rosso del palloncino, simbolo del sogno di volare, per poi arrivare, nelle ultime pagine, a dei colori soffusi, verde chiaro, azzurrino, fino al verde smagliante dei prati che Lea attraversa in groppa al suo grande amico. Grande abilità di sintesi sia del linguaggio, stringato, che dei disegni, che pur se apparentemente realistici, mostrano una capacità fiabesca di raccontare una storia ai bambini di oggi, che sanno bene che gli animali non parlano, ma forse gli elefanti possono volare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Lea e l’elefante
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