Due volumi dell’editore Gallucci, due libri da leggere in vacanza, sotto l’ombrellone o in cima ad una montagna: “Aria, acqua, terra, fuoco” (2017, pp. 176, euro 15,00, disegni di Alessandro Sanna) di Andrea Angiolino e “Conosco i miei polli” (2017, pp. 64, euro 10,00, disegni di Manuela Leno) di Margherita d’Amico.
“Aria, acqua, terra, fuoco”
“Questa non è una Storia Universale del Gioco ma, più semplicemente, il racconto delle storie di particolari giochi: come sono nati, con curiosità e aneddoti, e come si sono intrecciati con la vita di persone più o meno illustri. Non ci occuperemo perciò solo dei giochi più famosi: di alcuni, anzi, la maggior parte dei lettori non avrà mai sentito parlare, ma ci sono perché hanno comunque qualcosa di interessante o buffo da raccontarci”.
Nella premessa al volume l’autore e giornalista Andrea Angiolino, uno dei più grandi esperti di giochi, illustra lo scopo del libro. Dal nascondino al sudoku, passando dal monopoli, fino ad arrivare al cruciverba, è possibile scoprire l’origine dei giochi svelando tante curiosità. Alcuni giochi sono ancora attuali rimanendo in voga come cinquemila anni fa, altri sono opera di autori geniali che fanno divertire milioni di persone, anche se nessuno o quasi ne conosce il nome. I giochi raccontano storie incredibili, episodi avvincenti e insegnano molte cose su chi li pratica. L’interessante volume, con brevi testi narrativi, si presta a essere letto con piacere sia da ragazzi curiosi sia dagli adulti, i quali con un pizzico di nostalgia potranno trovare i giochi della loro infanzia.
“Acchiapparella giocare a rincorrersi è uno dei divertimenti più vecchi del mondo. Già nell’antica Grecia questo passatempo aveva regole precise e un nome: gioco di Empusa. Uno dei partecipanti correva dietro agli altri: se riusciva a toccare qualcuno con la punta di un bastoncino la manica del vestito, i due si scambiavano di ruolo e la corsa ricominciava”.
“Conosco i miei polli”
“Animali e piante abitano in modo costante e insostituibile il nostro linguaggio e le nostre fantasie, ci sono indispensabili a definire cosa vediamo o proviamo e contribuiscono a raccontare chi siamo. Senza le altre specie l’uomo avrebbe grande difficoltà a esprimersi e pure a immaginare se stesso”.
A ragione Margherita d’Amico, scrittrice e attivista per i diritti degli animali, pone l’accento sullo stretto legame che unisce il nostro linguaggio con il mondo animale e vegetale. Infatti, citiamo di continuo la natura nel nostro parlare, in genere con un’accezione negativa, come se non riuscissimo a liberarci dal rapporto atavico con gli animali, ma allo stesso tempo non riuscissimo a emanciparci dal disprezzo e dalle paure ancestrali. L’incredibile quantità di modi di dire legati agli animali, che usiamo con disinvoltura senza pensarci, dimostrano ancora come il rapporto con gli altri esseri viventi sia fondato sul dominio, sul disprezzo e sulla paura. La brava Margherita d’Amico raccoglie le infinite locuzioni svelandone i significati profondi. Un piccolo ma prezioso volume ironico e acuto scritto con penna lieve e intelligente, che ci porta a riflettere sul nostro rapporto con il mondo naturale.
“Sano come un pesce è un detto antico che non tiene conto delle morie di pesci dovute a versamenti tossici e inquinamento delle acque. Un tempo era difficile incontrare esemplari in cattivo stato di salute, subito eliminati dalla mera selezione naturale. Oggi la presenza di fauna ittica ci segnala che quel raro tratto di mare, lago o fiume resiste ancora alla contaminazione dei nostri veleni e alla pesca selvaggia”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Libri da leggere in vacanza: due volumi dell’editore Gallucci per i piccoli
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