Per la maturità 2020 è il caos, dal momento che a poco più di un mese dall’inizio degli orali nessuno sa come si dovrà svolgere. La Ministra Azzolina ha spiegato che le prove saranno in sede, che l’orale potrà durare non più di un’ora e che si richiederà un elaborato sulle materie di indirizzo. Elementi che avrebbero dovuto chiarire la situazione e che invece hanno creato ancora più scompiglio tra i maturandi, difatti nessuno sa come si dovrà sviluppare l’elaborato, come dovrà essere analizzato dai docenti e in che modo si svolgerà l’orale.
A complicare la situazione è arrivato, nella giornata del 14 maggio 2020, il parere negativo del CSPI per lo svolgimento in presenza della maturità. Per Comitato il Miur dovrebbe rivedere la sua proposta di esame in sede e annullare l’elaborato, ma non solo.
Maturità 2020: il parere di CSPI sull’orale
Il Consiglio Superiore per la Pubblica Istruzione ha chiarito che l’esame orale si dovrebbe svolgere in presenza solo se il Ministero sarà in grado di produrre un protocollo di sicurezza nazionale. Nel caso in cui non vi fosse questo documento l’esame di maturità sarà da svolgersi per via telematica, così da evitare rischi di contagio per il personale docente e per gli studenti.
Nel parere sulla maturità 2020 il CSPI chiarisce che il protocollo che si richiede dovrà essere: stringente, dettagliato e prescrittivo a garanzia della salute di tutto il personale coinvolto.
La risposta del Ministero dell’Istruzione è giunta poco dopo e con essa si sono rassicurati docenti, personale e studenti che il protocollo richiesto dal CSPI è già pronto e che a breve sarà reso noto. La Ministra ha precisato in Parlamento che l’esame di Stato 2020 potrà svolgersi in modo regolare anche secondo il comitato tecnico scientifico che sta aiutando il Governo a effettuare le proprie decisioni.
Quello del CSPI, precisiamo per chi non lo sapesse, è un parere non vincolante e il MIUR non è obbligato a seguire le richieste avanzate da esso.
Il Consiglio Superiore per la Pubblica Istruzione non consiglia solo di svolgere l’esame a distanza, ma propone anche di eliminare l’elaborato, puntando a ridurre il carico di lavoro per gli studenti. Proprio per venire in aiuto degli studenti il CSPI ha proposto di focalizzare l’orale su un tema, un programma o un argomento da concordare con i ragazzi prima dell’inizio dell’orale. Questa soluzione permetterebbe di eliminare anche elaborati multimediali su PCTO e su Cittadinanza e Costituzione.
Una proposta che porterebbe ad avere una prova d’esame più chiara per i maturandi, che ora non hanno indicazioni e non sono in grado di prepararsi nel modo idoneo.
Infine per quel che riguarda l’esame di maturità il CSPI ha chiesto al Ministero dell’Istruzione di modificare la data di inizio esame per i privatisti. Il Consiglio ha infatti avanzato la proposta di permettere agli istituti di svolgere gli esami di idoneità per i privatisti anche prima del 10 luglio 2020, lasciando una valutazione autonoma alla singola istituzione scolastica.
Anche in questo caso l’ultima parola sarà del MIUR, dal momento che il CSPI può esprimere solo un parere e sarà poi compito del Ministero decidere quale strada seguire.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Maturità 2020: per il CSPI deve essere a distanza e senza elaborato
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