Mi chiedo scusa di Cecilia Cuoghi

“Non ricordo quando mi sono detta addio. È successo anni fa, quando credevo di non avere nulla da perdere, ma ho finito col perdere me stessa. Non so dire esattamente come, semplicemente è successo. Così, naturalmente, un lento progredire verso il buio dell’anima”.

“Mi chiedo scusa” è il racconto della sofferenza e del dolore di una giovane protagonista, delle sue cadute nel buio più profondo e della sua valorosa risalita. È il romanzo d’esordio di Cecilia Cuoghi, giovane autrice modenese. Una storia coraggiosa, ben scritta e sorprendentemente sincera, di quanto il malessere possa insidiarsi nella mente e nel cuore a qualsiasi età e di quanto sia difficile combatterne gli effetti. Crudo, pieno del dolore di un’anima che afferra il lettore e lo trascina giù nell’abisso più profondo, dove l’abbandono e la solitudine sono gli amici più cari della protagonista.
La paura cresce dentro diventando man mano così grande che si pensa di essere destinati ad una vita senza prospettive, ad una vita che non ha voglia di concedere di poter sentire i suoi sapori e di vedere i suoi colori, scrive Cecilia Cuoghi.

Dapprima una bella bambina, bianca e rosa con gli occhi verdi e i capelli oro; poi un’adolescente brillante, elegante, vanitosa, corteggiata da tutti. Una ragazza che puntava alla perfezione ma, dentro, la sua fragilità le aveva fatto mollare la vita. Cibo, droga, sesso, dall’euforia all’apatia. Il disagio paralizza e svuota l’anima.

“Il dolore non lo si può misurare e si soffre sempre di più”.

La sofferenza inizia così a distruggere il corpo e il corpo cambia con il cibo: il grasso e i suoi strati la condurranno all’isolamento. Non risparmia se stessa da qualsiasi tipo di maltrattamento e violenza. Il momento peggiore diverrà il risveglio della mattina, uscire dalla coperta calda e rassicurante e prendere coscienza di un’altra giornata da vivere.

“La realtà era una tiranna sanguinaria e allora chiedevo asilo alla fantasia, ma i miei muri stavano cominciando a diventare resistenti a tutto”.

Distruggerà se stessa fino all’estremo, sotto gli occhi tristi e buoni di chi le voleva bene e che aveva accettato l’infelicità di una condizione senza via d’uscita. Una vittima fragile, inerme e con scarsa considerazione di sé che, in momenti alterni, passerà dal rimorso alla consapevolezza di aver distrutto tutto, fino a riprendere vigore, a chiedersi scusa e a risentire il suo cuore di nuovo felice. Un viaggio in un’anima spaventata e inquieta “Mi chiedo scusa” di Cecilia Cuoghi, dentro al male oscuro che, come scriveva Giuseppe Berto, ti dà la voglia di fuggire da te stesso e niente fa radicare nella tua vita, l’amore, l’amicizia, la fedeltà.