La rivista “Aut Aut”, fondata da Enzo Paci nel 1951 e oggi diretta da Pier Aldo Rovatti, dedica il suo numero di marzo 2016 (AUT AUT n. 369) a interventi tesi a inquadrare la figura di Michel de Certeau, filosofo e storiografo francese spesso frainteso e sottovalutato, e la sua fondamentale indagine sulla soggettività.
In Italia sono state tradotte quasi tutte le opere di de Certeau, studiate e commentate soprattutto nelle università cattoliche per l’interesse suscitato dalla sua controversa fama di “gesuita scomodo”; “Aut Aut” ne suggerisce qui una rilettura più strettamente storiografica, a partire dalla discussione dei volumi più noti: Fabula Mistica, La scrittura della storia, La possessione di Loudun.
Chi era Michel de Certeau
Michel de Certeau nacque a Chambéry nel 1925, studiò filosofia e teologia e nel 1950 entrò nella Compagnia di Gesù, assumendosi l’incarico di recuperare la memoria dei primi anni della storia dell’ordine. I suoi studi spaziavano tuttavia dall’antropologia alla psicanalisi, e proprio in questa scienza eccelse per i suoi contributi al dibattito sulle tesi freudiane e lacaniane, che lo portarono a essere uno dei fondatori dell’École freudienne de Paris nel 1964.
I contrasti con i gesuiti si fecero via via più problematici, soprattutto dopo il suo appoggio al movimento studentesco del maggio ’68, e lo convinsero a espatriare negli USA dal 1978 al 1984. Due anni dopo morì di tumore, senza aver mai rinnegato la sua appartenenza all’ordine.
Il saggio di apertura della rivista, di Élisabeth Roudinesco, traccia un affettuoso e appassionato ritratto umano e intellettuale di Certeau:
“Abitato da una segreta ferita, ha saputo trasformare la sua malinconia in un’arte angelica di provocare nell’altro una rottura esistenziale, suscettibile di renderlo straniero a ciò che credeva egli stesso di essere... Disdegnava gli onori, i fasti e le medaglie, preferendo scontrarsi ininterrottamente, e in tutti i continenti, con l’incandescenza fragile delle ribellioni estreme o quotidiane”.
Altri studiosi italiani portano un valido contributo alla riscoperta di Certeau (Diana Napoli, Gaetano Lettieri, Silvana Borutti, Rossana Lista, Alfonso Mediola), sottolineando l’essenziale apporto delle sue tesi alla riflessione teologica e psicanalitica sull’identità del soggetto.
Tra gli interventi di diverso argomento in questo numero di Aut Aut, particolarmente pungolanti sono quello di Andrea Zhok sulla rilettura dei Quaderni neri di Heidegger, e quelli di Antonello Sciacchitano e di Tiziano Possamai su mito, scienza, rimozione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Michel de Certeau: il pensiero del filosofo francese sulla rivista “Aut Aut”
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