Dal 3 febbraio al cinema troveremo "Millennium", la seconda versione cinematografica del primo romanzo di Stieg Larsson, "Uomini che odiano le donne".
La trilogia Millennium, pubblicata in Italia tra il 2007 e il 2009 dalla casa editrice Marsilio, è composta da:
- Uomini che odiano le donne (Män som hatar kvinnor)
- La ragazza che giocava con il fuoco (Flickan som lekte med elden)
- La regina dei castelli di carta (Luftslottet som sprängdes)
Pubblicata postuma, la trilogia "Millennium" ha portato lo scrittore Stieg Larsson ad essere considerato uno dei più importanti scrittori svedesi di giallo.
Qual è la chiave del successo della trilogia "Millennium"?
Andiamo per ordine, cominciando dai personaggi, passando per la trama, concludendo con il sottotesto.
- Uno degli aspetti più interessanti per cui un libro (o un film) riscuote successo sta senza dubbio alcuno nella caratterizzazione dei personaggi: più essa risulta profonda, più diventa realistica l’immedesimazione del lettore (o dello spettatore del film) nel personaggio.
Diversi studi americani compiuti negli anni Sessanta incentrati proprio sull’immedesimazione hanno manifestato quanto questo concetto sia importante e vitale per il piacere puramente letterario e cinefilo che prova lo spettatore. Qui ci troviamo di fronte a due personaggi, un uomo e una donna (e già dunque l’identificazione diventa paritaria) caratterizzati da una personalità ambigua e misteriosa che pian piano si va svelando. I due personaggi sono contraddistinti anche da un elevato tasso di umanità (con umanità s’intende tutto ciò che in un eroe positivo non sarebbe concesso). Non è un caso che tutti gli uomini che hanno letto il libro provino un fascino particolare per il personaggio di Lisbeth Salander (e anche un particolare tipo di immedesimazione).
- La trama, o meglio il modo in cui essa viene raccontata, rappresenta un altro terzo del successo di questo libro. Oltre 700 pagine scorrevoli e mai noiose, dove la tensione tipica di un giallo regna sovrana, condita da un sapiente stile di scrittura e da un rispetto per le regole del genere molto professionale, laddove per "rispetto" s’intende, nell’ordine: 1) conoscenza delle regole; 2) interpretazione personale; 3) stravolgimento delle regole del genere.
- Il sottotesto è quello tipico di ogni giallo. Prendiamo ad esempio il caso di un film "noir" (se così si può definire) che ebbe un successo molto inaspettato: "Velluto blu" di David Lynch. Questo è un film che si basa prevalentemente sui sottotesti, e in particolare su ciò che si cela sotto la superficie (di un mondo, di una società). E’ praticamente la storia di un ingenuo ragazzo di provincia che apre una porta e precipita in un mondo oscuro fatto di sesso e violenza: in breve, la storia di un personaggio di celluloide che entra nel mondo reale. È questa la magia alla base del film, il segreto oscuro del suo successo.
Stieg Larsson ha fatto lo stesso con i suoi personaggi, ma soprattutto con i suoi lettori: li ha presi dal mondo della lettura (ovvero quel momento in cui si stacca la spina e si precipita in un mondo di fantasia) per farli precipitare in un mondo estremamente più reale, fatto di sesso, violenza e personaggi altamente realistici. La Svezia pacifica e democratica che noi conosciamo, quel Paese che solitamente è sempre ai primi posti di ogni classifica riguardante il benessere sociale, è in realtà un armadio pieno di scheletri, dove la superficie è limpida e chiara, nitida e assolutamente pulita, ma sotto la superficie si nasconde un pullulare di mostruosità, repressione, frustrazione e dannazione. E questo è un concetto più o meno universale, che ben si abbina anche alla società americana.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Millennium di Stieg Larsson: la chiave del successo
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