Elliot, nella sua Collana “Raggi”, pubblica una nuova edizione di Mutevoli umori (2020, titolo originale Moods, con una nota di Henry James, traduzione e cura di Daniela Daniele), il romanzo d’esordio di Louisa May Alcott (Germantown, 29 novembre 1832 - Boston, 6 marzo 1888), che l’autrice statunitense pubblicò nel 1864.
Il nome di Louisa May Alcott è legato al successo di Piccole Donne (Little Women, 1868), classico della letteratura mondiale che ogni ragazzina ha ricevuto in regalo e ha letto, appassionandosi alle vicende delle quattro sorelle March.
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Prima di diventare una scrittrice amata dalle adolescenti, però, Louisa May si divertì a esplorare i generi gotico, thriller, giallo...
Nel suo romanzo d’esordio, la cui genesi durò quattro anni e che suscitò interessi e critiche in ugual misura, la Alcott compie una sottile critica all’istituzione del matrimonio, che piacque all’allora giovane critico Henry James, il quale recensiva negativamente la narrativa femminile che imperversava nelle librerie e lodò con ironia la coraggiosa denuncia di Louisa. Non era certo da tutte le scrittrici di sesso femminile osare fare nel primo romanzo pubblicato un’anatomia del rapporto di coppia nel matrimonio.
“Avanti Sylvia, sono le nove! Piccola dormigliona, non vuoi proprio alzarti oggi?”.
È lo stesso James a definire Sylvia Yule, l’eroina di Mutevoli umori come “la più inquieta, la più capricciosa e, al tempo stesso, la più amabile delle persone”.
Una ragazza particolare, questa Sylvia, dalla personalità travolgente, uno dei suoi strumenti di seduzione è travestirsi da maschiaccio e lavorare in giardino. È con queste sembianze poco femminili che Sylvia fa innamorare un uomo. L’imprinting è fatale.
Di Sylvia, durante una gita in barca nel New England, si innamoreranno perdutamente due amici, Geoffrey Moor e Adam Warwick. Saranno i mutevoli umori di Sylvia a far compiere alla giovane donna un passo falso, sposando l’uomo per lei assolutamente sbagliato.
È curioso come, una volta sposata, la protagonista non trova più la sua forza sociale, come avviene nei classici romanzi dell’Ottocento, anzi, Alcott sembra mettere in crisi l’istituzione del matrimonio, che l’etica puritana dava per scontata. Se l’amore, il matrimonio, la crescita interiore, la famiglia e l’educazione in Piccole donne erano visti in un’ottica positiva, in Mutevoli umori entrano invece in conflitto tra loro.
Da sottolineare, infine, che i protagonisti maschili del libro, Geoffrey Moor e Adam Warwick, riprendono le personalità di Ralph Waldo Emerson, filosofo, scrittore, saggista e poeta statunitense e di Henry David Thoreau, filosofo, scrittore e poeta statunitense, entrambi figure centrali della cultura americana, che appartenevano alla comune trascendentalista di Concord, dove Louisa crebbe e da cui venne influenzata per sempre.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "Mutevoli umori" di Louisa May Alcott torna in libreria
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