Non è un destino. La violenza maschile contro le donne, oltre gli stereotipi
- Autore: Lella Palladino
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Donzelli
- Anno di pubblicazione: 2020
Stanno uscendo numerosi libri per mettere in risalto la giornata dedicata alla violenza sulle donne. Ho letto con grande interesse il libro di Lella Palladino, appena pubblicato da Donzelli, Non è un destino. La violenza maschile contro le donne, oltre gli stereotipi.
Fondatrice e animatrice di una Cooperativa sociale nella regione Campania fin dal 1999, E.V.A, la sociologa spiega nel libro a cosa si riferisca il termine “femminista” con cui identifica il suo operato pubblico: la contestazione dell’organizzazione sociale patriarcale fondata sul predominio gerarchico del maschile sul femminile. Da qui il racconto, a volte drammatico ma sempre molto pragmatico e razionale, del suo operato insieme alle socie e colleghe del centro antiviolenza, che l’ha portata a incontrare centinaia di donne, i loro persecutori, i loro figli, protagonisti di storie dolorose, a volte finite male, altre invece con la liberazione dopo lunghi e interminabili percorsi giudiziari, familiari, burocratici, sanitari, psicologici.
I tre lunghi capitoli su cui l’autrice costruisce la sua narrazione fanno riferimento al mondo fiabesco: orchi, principi, principesse. Si tratta di un immaginario simbolico a cui tutti abbiamo accesso, e questo spiega ai lettori, a un’opinione pubblica nutrita di luoghi comuni, di stereotipi potenti e impermeabili a ogni dato di evidenza, quanto sia importante informare, fornire dati reali, racconti di storie che per poco sono riuscite a fermare femminicidi che pure continuano ad avvenire, testimoniati da cronache che non sempre sanno descrivere le condizioni nelle quali quei delitti erano maturati.
Lo sforzo di Lella Palladino sta proprio nell’andare a fondo dei buchi neri nei quali le protagoniste delle vicende descritte erano precipitate. Tina, Lia, Francesca, Paola, Rosaria, Angela, sono donne tutte diverse per età, provenienza sociale, cultura, contesto familiare, mezzi economici, risorse, condizioni fisiche: eppure sono accomunate dalla violenza cieca, fisica e morale, alla quale sono state sottoposte. Abusi sessuali da parte di padri, fratelli, partner, mariti vengono raccontati con particolari orridi ma sempre nell’ottica dell’intervento, della via d’uscita che possono essere attuati dalle strutture, pubbliche e private, purché ci sia sensibilità e comprensione, e non condanna aprioristica della donna vista anche dai cosiddetti progressisti come causa, sempre e comunque, degli atti violenti di cui è vittima. Un aspetto poco raccontato è quello dei figli, soprattutto maschi, che, assistendo alle violenze domestiche sulle loro madri, finiscono per identificarsi molto presto con la mentalità paterna: in molti casi anche quando il marito/padre violento è stato allontanato, le donne restano vittime del figlio adolescente violento e vendicativo, erede di un esempio che lo ha segnato. Ma ci sono anche numerose testimonianze di figli minori terrorizzati, “che rifiutano di incontrare il padre, che smettono di mangiare, di dormire, di giocare, ricominciano a fare pipì ma letto al solo pensiero di doverlo rivedere se pure in sede protetta”: a questi i media e l’opinione pubblica sembrano attribuire troppo poca attenzione. Forse, suggerisce l’autrice del libro, c’è un problema a monte che bisognerebbe affrontare con maggiore determinazione: la formazione delle nuove generazioni.
“La scuola italiana continua a tramandare modelli di mascolinità e femminilità rigidi e anacronistici. Occorre allora che maestri e maestre, educatori e educatrici si dotino di strumenti utili a decostruire il sostrato sessista su cui si fondano i saperi trasmessi e che si lavori alla produzione di strumenti non discriminatori.”
A conclusione delle pagine del libro, una lunga appendice curata da Angela Romanin, che si occupa a Bologna di violenza di genere da moltissimi anni, per saperne di più: saggi, romanzi, film, graphic novel, ricerche, manuali, articoli. C’è un gran numero di materiali indicati, per avviare necessari percorsi di conoscenza, di studio, di consapevolezza. Per non fermarsi alle sole cronache, troppo spesso incomplete e fuorvianti.
Non è un destino. La violenza maschile contro le donne, oltre gli stereotipi
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Non è un destino. La violenza maschile contro le donne, oltre gli stereotipi
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