“Si sta come d’autunno, sugli alberi le foglie”
è un verso di una poesia (Soldati 1918) di Giuseppe Ungaretti, ma in autunno fioriscono anche moltissime novità letterarie tra le quali due audiolibri Emons in uscita oggi 20 novembre:
- Le inchieste più famose del Commissario Maigret lette da Giorgio Battiston
- Lessico famigliare di Natalia Ginzburg letto da Margherita Buy.
Per chi non ha mai letto questi libri o per chi li ha letti in gioventù e intende riscoprirli ecco una bella occasione.
LE INCHIESTE PIÙ FAMOSE DEL COMMISSARIO MAIGRET DI GEORGES SIMENON – LETTE DA GIUSEPPE BATTISTON
“Quando verso le tre, erano partiti da Parigi, la folla formicolava ancora nel pallido sole autunnale. Poi verso Mantes si erano accese le luci nello scompartimento. Dopo Evreux, fuori il buio era completo”.
Battiston, uno dei più completi attori di cinema e teatro della sua generazione legge l’incipit de Il porto delle nebbie e subito chi ascolta immagina di stare accanto al commissario al quale Georges Simenon (1903 – 1989) ha dedicato 75 romanzi e 28 racconti redatti tra il 1931 e il 1972 tradotti in tutto il mondo. Arrivano ora in audiolibro le storie più belle del celebre poliziotto del Quai des Orfevres, accompagnate dalle storiche copertine di Ferenc Pintér che raffigurano l’iconico profilo di Jules Maigret pipa in bocca e bombetta in testa. Dopo i due titoli lancio (Il porto delle nebbie (1932) e L’impiccato di Saint – Pholien (1931) seguiranno 4 titoli all’anno per un totale di 16: Pietro il lettone, Il cane giallo, Maigret, Il crocevia delle tre vedove, La ballerina del Gai-Moulin, Il defunto signor Gallet, La balera da due soldi, L’ombra cinese, Le vacanze di Maigret, Il caso Saint-Fiacre, I sotterranei del Majestic, Un delitto in Olanda, Una testa in gioco, Maigret a New York.
Nato in provincia, corporatura massiccia, aspetto distinto, indole apparentemente burbera e carattere bonario, il poliziotto ama i bistrot della sua Parigi che conosce come le sue tasche e adora la signora Maigret, la quale ha una pazienza da certosino. Simenon concepiva con uno stile scarno tutti i suoi personaggi a tavolino attraverso un rito ferreo e consolidato: elenco telefonico sulla scrivania accanto a piantine di città e orari dei treni, pipe caricate, astuccio di pelle rossa con matite temperate, scrivendo in media un capitolo al giorno. Sono nate così le indagini di Maigret che Battiston legge calandosi alla perfezione nell’atmosfera nebbiosa e umida di Ouistreham, Il porto delle nebbie (Les port des brumes è il titolo originale del volume) nel quale Jules Maigret non rischierà di perdersi.
“Adesso, attraverso i vetri gocciolanti di denso vapore, si vedeva una fitta nebbia che avvolgeva in un alone le luci della ferrovia”.
LESSICO FAMIGLIARE DI NATALIA GINZBURG – LETTO DA MARGHERITA BUY
“Nella mia casa paterna, quand’ero ragazzina, a tavola, se io o i miei fratelli rovesciavamo il bicchiere sulla tovaglia, o lasciavamo cadere un coltello, la voce di mio padre tuonava: - Non fate malagrazie!”.
Cinquant’anni fa Natalia Ginzburg (1916 - 1991) dava alle stampe per Einaudi la vita quotidiana, il lessico famigliare della sua famiglia, i Levi, il cui clan era dominato dal padre Giuseppe, scienziato, medico e anatomista.
”Vivevamo, sempre in casa, nell’incubo delle sfuriate di mio padre, che esplodevano improvvise... ”.
Il volume autobiografico "Lessico famigliare", vincitore del Premio Strega 1963, è un’ironica, vivida carrellata di vicende che ruotano attorno a Natalia, ai suoi fratelli e ai genitori, la madre Lidia, giacché “questa difatti non è la mia storia, ma piuttosto, pur con vuoti e lacune, la storia della mia famiglia”, come precisa nell’Avvertenza la stessa autrice, figura di spicco della letteratura italiana del Novecento.
“Non è mica male Simenon. Descrive molto bene quella provincia francese”.
La voce di Margherita Buy si presta perfettamente per rievocare quel tempo lontano, il nostro Paese tra gli anni Venti e Cinquanta del XX Secolo, visto attraverso gli occhi dei Levi, di religione ebraica e antifascisti. Una scrittura intima “non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! Non fate poracci!”, che diventa universale quando i componenti dell’autobiografia incontrano la Storia. Espressioni, frasi (“voialtri vi annoiate, perché non avete vita interiore”), motti che l’autrice da sempre ha respirato dentro casa che arricchiscono il libro rendendolo ancora più vivo e che compongono l’epica di una famiglia italiana che diventa anche la nostra.
“... perché la memoria è labile, e perché i libri tratti dalla realtà non sono spesso che esili barlumi e schegge di quanto abbiamo visto e udito”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Novembre 2013: nuovi audiolibri Emons nelle librerie
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