Omicidio in parrocchia
- Autore: Rev. Richard Coles
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2024
Dopo il successo di Delitto all’ora del vespro, un nuovo caso investigativo firmato dal Rev. Richard Coles, con protagonista il reverendo Daniel Clement: Omicidio in parrocchia (Einaudi, 2024, traduzione di Letizia Sacchini).
La piccola comunità rurale inglese di Champton deve ancora riprendersi dagli omicidi che l’hanno scossa solo poco tempo prima e l’arrivo, nella vicina parrocchia di Badsaddle, del pastore evangelico Chris Biddle, insieme alla moglie diacono, Sally, e ai figli gemelli, Lydia e Joshua, due adolescenti aspiranti goth, crea non pochi attriti e un certo malcontento nei fedeli.
Per quanto si sforzi di accettarli, i suoi modi anticonformisti, l’intransigenza religiosa e gli standard morali piuttosto alti risultano indigesti persino al reverendo Clement.
Figuriamoci a sua madre Audrey…
Il ricordo delle vicende delittuose che hanno colpito Champton è ancora vivo e, anche per una questione statistica, tutti sono convinti che ci siano poche possibilità che in un villaggio di modeste dimensioni venga commesso un altro delitto.
Eppure l’impensabile accade di nuovo e la vittima di un omicidio apparentemente rituale viene ritrovata grazie a una telefonata anonima nella cappella sconsacrata del vecchio campo di aviazione: è questo il nuovo mistero che Daniel e il suo giovane amico poliziotto Neil Vanloo devono cercare di risolvere.
L’impostazione della trama, che vede due uomini di chiesa affrontarsi su questioni di teologiche nell’interpretazione delle scritture e sulle tradizioni religiose consente all’autore di esplorare in modo onesto e diretto i diversi approcci al cristianesimo.
Inoltre è particolarmente efficace quando si tratta di rappresentare il tipico “British humour”, nelle sue varie forme – sarcasmo, ironia, riferimenti a volte poco noti... – e nel mettere in scena le relazioni fra gli abitanti del villaggio, i problemi di tutti i giorni affrontati da Daniel, “centro immobile di un mondo che gira”, paziente mediatore, ascoltatore attento, interlocutore riflessivo e profondo, il cui nome rappresenta una garanzia per i suoi parrocchiani.
L’attaccamento che condivide con la madre per i due bassotti Cosmo e Hilda è davvero ammirevole, la sua goffaggine nella guida divertente come il suo sentirsi spesso fuori luogo in circostanze per altri normali, come una partita di football.
Particolarmente riuscito è anche il ritratto del nobile locale, il proprietario del maniero, alle prese con realtà scomode, come la relazione del figlio con un altro uomo – non dimentichiamo che siamo alla fine degli anni Ottanta del XX secolo – e, più in generale, con il difficile adattamento a tutti quei cambiamenti che mettono in discussione tradizioni secolari e privilegi acquisiti.
Emergono così le tensioni fra gli abitanti, che rendono più difficile la vita di un parroco alle prese anche con le ristrettezze economiche, con la madre che si improvvisa medium e con un’anziana in fin di vita, diventata potenziale preda di una coppia a caccia di eredità.
Daniel riuscirà ad assistere chi ha bisogno del suo conforto, aiuterà le persone a trovare soluzioni ai propri problemi e, soprattutto avrà l’intuizione giusta per arrivare alla tragica soluzione dell’omicidio.
Sarà spinto anche a fare chiarezza sui sentimenti che lo legano a Neil Vanloo e che è convinto siano ricambiati. Ma questa è un’altra storia…
Omicidio in parrocchia
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