Ogni lettore di fumetti giapponesi che si rispetti non può non conoscere One Piece: il manga più venduto al mondo, nato dalla penna di Eiichirō Oda, dove si fondono sapientemente avventura e fantasy, storie leggendarie che popolano l’immaginario non solo orientale da qualche secolo a questa parte e personaggi inconfondibili, resi ancor più famosi dalla anime (ovvero dalla versione televisiva del manga).
Prima di scoprire le coordinate fondamentali della storia di One Piece, gli ingredienti che l’anno reso il manga più famoso al mondo, cerchiamo di inquadrarlo dal punto di vista editoriale.
One Piece: il manga più venduto al mondo
One Piece (ワンピース in giapponese) è un manga scritto e disegnato da Eiichirō Oda e pubblicato in serie sulla rivista nipponica Weekly Shōnen Jump della casa editrice Shūeisha dal 19 luglio 1997. I volumi in formato tankōbon (un formato simile ai nostri cartonati, di qualità editoriale migliore rispetto alle riviste), in cui la casa editrice raccoglie periodicamente i capitoli della storia sono, invece, pubblicati dal 24 dicembre dello stesso anno.
L’edizione italiana è curata dalla Star Comics che ha iniziato a pubblicare albi corrispondenti a quelli giapponesi a partire dal 1º luglio 2001.
Come già detto One Piece è diventato il mango più venduto al mondo e ha conquistato un successo sempre più vasto anche in Occidente grazie alla serie televisiva anime, prodotta dalla Toei Animation e diretta da Konosuke Uda. La serie, trasmessa in Giappone su Fuji TV dal 20 ottobre 1999, al di là di alcune saghe che deviano dalla trama del manga, si è mantenuta sempre aderente all’originale. Nel nostro Paese la serie tv ha iniziato ad andare in onda, grazie alla Merak Film che ne ha curato la traduzione, su Italia 1 dal 5 novembre 2001 ed è continuata su Italia 2 nell’anno successivo. La serie televisiva del manga One Piece era inizialmente intitolata All’arrembaggio! E, dopo diversi cambi di denominazione nelle differenti stagioni, ha assunto il nome originale, One Piece.
Nel corso degli anni Toei Animation ha prodotto anche 11 special televisivi, 13 film anime, due cortometraggi 3D, un ONA e un OAV. Il successo decretato dai fan della serie ha fatto sì che fossero creati e diffusi articoli di merchandise di vario genere: delle colonne sonore, ai videogiochi e ai giocattoli.
Lo stesso successo è stato registrato dai volumi del manga che hanno superato tutti i precendenti recordo di vendite e di tiratura in Giappone facendo sì che nel 2014 le copie di One Piece in circolazione nel mondo fossero circa trecento milioni.
Il 15 giugno 2015 One Piece oltre ad attestarsi ancora come il manga più venduto al mondo entra anche nel Guinness dei primati: con 320 milioni di copie è, infatti, la serie a fumetti con il maggior numero di copie pubblicate, disegnata da un singolo autore.
One Piece: la storia del manga e dell’anime
One Piece racconta la storia di Monkey D. Rufy, un ragazzo che sogna di diventare il re dei pirati e che, per riuscirci, dovrà trovare il tesoro seppellito dal grande pirata Gol D. Roger. Diciamolo subito: Monkey è un ragazzo molto speciale, ha ingerito per sbaglio il portentoso frutto del diavolo Gom Gom e il suo corpo ha assunto le proprietà della gomma, può allungarsi all’infinito: se ancora non avete inquadrato il soggetto ricordatevi di questo particolare e del suo inseparabile cappello di paglia, non lo confonderete con nessun’altro supereroe.
Rufy raccoglie intorno a sé una ciurma sgangherate ed inizia a esplorare la rotta maggiore in cerca del leggendario tesoro One Piece, solca i mari e affronta avventure fantastiche ricche di azione, suspense e humour, sempre con l’idea di diventare il Re dei Pirati.
Situazioni bizzarre e stravaganti personaggi che stanno al suo fianco o che lo contrastano, amici e nemici che spesso assumono tratti assurdi e grotteschi, come il nostro elastico ragazzo, comunque immersi in un’atmosfera surreale e divertente, in un viaggio che dovrà condurre la ciurma fino all’isola di Raftel, dove si dice sia nascosto il leggendario bottino di Gold Roger.
Il sogno di Rufy è vecchio almeno quanto lui, gli è entrato in testa da quando era bambino e da allora non è più uscito di lì: nel suo villaggio in riva al mare si aggiravano pirati anomali, che alla spada e all’uncino preferivano gli scherzi; Rufy gli chiedeva sempre di poter salpare con loro e Shanks il Rosso, il capitano della brigata, puntualmente rifiutava.
Fu così che Cappello di Paglia decise di dimostrare il suo coraggio, si ferì sotto l’occhio – una bella cicatrice segna ancora il suo volto – e per errore mangiò il frutto del diavolo, la bacca dell’albero di Gom-Gom.
A questo episodio segue quello del rapimento di Rufy, messo in atti da una banda di masnadieri che si erano presentati al villaggio e avevano provocato la ciurma di Shanks il Rosso che in quell’occasione non aveva reagito. Venuti a sapere che Rufy era stato rapito decisero però di muoversi per difendere il ragazzo. La banda di masnadieri fu sgominata ma a caro prezzo, Shanks il Rosso ci rimise un braccio per salvare Rufy da un orrendo mostro marino.
Poco dopo Shanks il Rosso e la sua ciurma lasciarono il villaggio: mentre gli occhi di Rufy si gonfiavano di lacrime il valoroso pirata gli porgeva in regalo un cappello di paglia, il cappello delle grandi occasioni che Rufy avrebbe dovuto restituirgli se fosse diventato il re dei pirati.
Passarono dieci anni, intanto il ragazzino irruento e avventato era cresciuto: Rufy era pronto per mettersi alla ricerca del leggendario tesoro di Gold Roger, con un solo pugno aveva anche vinto il mostro che anni prima voleva mangiarselo, la sua fama cresceva, come il numero degli amici che incontrava sul suo cammino: lo sfortunato Koby, Roronoa Zoro che voleva diventare lo spadaccino migliore del mondo, il pirata Baghy, detto il Clown e la ladra Nami.
Incredibili piani vengono sventati dalla ciurma di Cappello di Paglia che mette in difficoltà il terribile capitano Kuro e inizia a sentire l’esigenza di un elemento fondamentale per un viaggio lungo la Rotta Maggiore, un cuoco capace di ottimizzare le scorte e razionare a dovere il cibo. Sanji il cuoco lo trovano al Baratie, un ristorante gallaggiante dove conoscono molti strani personaggi, prima di partire. Altre insidie però, attendono ora Rufy e la sua ciurma prima di raggiungere e superare la Reverse Mountain e navigare sulla rotta maggiore; difficoltà solo apparentemente insormontabili perché oltre a presentare un protagonista strambo, irriverente e vulcanico e chiassoso One Piece mostra anche quanta energia possa sprigionare un gruppo unito, un’amicizia fraterna che da ogni imprevisto e da ogni difficoltà esce fortificata.
One Piece: che succederà alla fine?
Impossibile accennare, seppur brevemente, a tutte le vicende degli oltre ottanta volumi di One Piece finora pubblicati, basti pensare che se questo manga è il più venduto al mondo lo deve anche al fatto che il suo autore, in oltre vent’anni, è stato capace di non fargli perdere neanche una punta di smalto e di farlo rimanere tanto emozionante come lo era agli inizi.
Se One Piece continua a essere così avvincente o, più semplicemente, se One Piece continua ancora, lo deve anche al fatto che nel corso degli anni, complici la serie televisiva, il merchandise e i tanti fan di tutti i continenti, è diventato una vera e propria miniera d’oro: DVD, accessori, eventi, fan club; sono state realizzate addirittura due navi a grandezza naturale che ricordano quelle della Ciurma di Cappello di Paglia.
One Piece però, prima o poi dovrà finire, probabilmente tra 10 anni, probabilmente al fatidico numero 1000, nessuno sa niente di certo, in realtà, se non che la fine, a prescindere da quando arriverà, è già ben chiara nella mente di Eiichirō Oda. Pare, infatti, che l’autore l’abbia rivelata qualche anno fa a un bambino malato di cancro, facendosi promettere il segreto più assoluto.
Certo è che il finale dovrà essere davvero adeguato alle avventure presenti in tutta la serie, come dovrà essere adeguato anche a un’attesa che sta diventando senza fine. In realtà c’è da aspettarsi di tutto potrebbero essere montagne di monete d’oro ma non dimentichiamo che questo leggendario tesoro, di cui Rufy è alla ricerca, si chiama One Piece, proprio come la serie. Cosa vorrà dire? Alla fine sarà una sola moneta? Un’arma di distruzione di massa? Un Frutto del Diavolo definitivo? O forse un biglietto con scritto: “Il tesoro è nel cuore di tutti voi”?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: One piece: la storia del manga più venduto al mondo
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