Nella prestigiosa e pertinente sede del Circolo del Tennis di Palermo di Viale del Fante, ha avuto luogo la presentazione dell’interessante volume di Guido Fiorito Palermo sportivissima. Storie, protagonisti e cultura dello sport a Palermo dal 1800 al 1918 (Torri del Vento Edizioni di Terra di Vento, novembre 2024), che offre al lettore un quadro complessivo della nascita e dello sviluppo delle attività sportive in quel di Palermo.
Si prendono in esame in particolare tutte le discipline e i loro principali protagonisti, tracciando un loro breve profilo e curando tutti gli sport nel periodo compreso tra il 1800 ed il 1918.
La presentazione ha avuto come principali interlocutori dell’autore Vincenzo Prestigiacomo, profondo e attento conoscitore di storia e costume della Sicilia, e l’editore, l’avvocato Daniele Anselmo.
“Palermo sportivissima”: un secolo di sport e cultura
Parafrasando in un certo qual modo l’appellativo di felicissima della Palermo di qualche tempo addietro, Guido Fiorito definisce ora sportivissima quella città tra il 1800 ed il 1918, ove si praticarono numerose attività sportive.
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Il suo è un libro curato e ben scritto che si legge agevolmente nonostante il congruo numero di pagine e che si può iniziare anche partendo dall’ultimo capitolo. Guido Fiorito ha compiuto una ricerca approfondita sulle attività ludiche di Palermo. che si conclude in un periodo a ridosso del primo conflitto mondiale; successivamente si ebbe un momento di crisi a causa del particolare momento storico che investì tutte le attività dopo la fine della guerra.
Si tratta di un momento storico di rilievo per la Sicilia, quando Ferdinando IV si rifugiò con la moglie Carolina in Sicilia dopo la discesa delle truppe napoleoniche nel Napoletano. I sovrani borbonici risiedettero con la Corte al Palazzo Reale, ben protetti dai soldati inglesi capitanati dal Generale Orazio Nelson, e in questo periodo si iniziarono a esercitare delle discipline sportive che a Palermo hanno radici profonde come la scherma e l’ippica.
Il libro coniuga in maniera esemplare sport e cultura, che venivano sovente malamente intese come in contraddizione; lo sport, riduttivamente inteso solo in senso marziale, si era sviluppato in Italia e in Europa soprattutto durante il Fascismo. Emerse gradualmente la parte ludica dello sport, quella che ha poi trionfato intendendo lo sport come divertimento. Attraverso lo sport, il libro di Fiorito parla di costume e della vita di Palermo in un secolo di vita, prima e dopo l’Unità d’Italia, in cui vi furono visibili mutamenti nei costumi come nel periodo della Belle Époque.
La scherma e il ciclismo, il turismo e le donne, e ovviamente i Florio
La scherma era senza dubbio uno degli sport preferiti e l’autore non ha mancato di approfondire quest’attività la cui pratica era svolta da molte persone in quanto preparava al duello, inteso come una sorta di “ordalia” per risolvere controversie o riparare alle offese subite.
Un libro molto pieno di aneddoti, in cui si tratta anche e non solo della figura di Ignazio Florio Junior che si interessava di diverse attività sportive, intese anche come un tramite per entrare in contatto con altre persone, specie molti industriali e imprenditori del Nord Italia e stranieri con cui intrattenere affari, in una sorta di diplomazia dello sport. Ma la passione principale dei Florio erano gli Yacht, con la partecipazione a grandi competizioni come la Coppa di Francia.
La copertina del libro riproduce un manifesto di Mario Borgoni, illustratore molto conosciuto specializzato in manifesti, che raffigura una gara aviatoria in quel di Mondello nel 1910, tra le prime manifestazioni aviatorie tenute in Italia.
Alcune donne poi praticavano lo sport, ma erano delle antesignane, e tra queste si ricorda Olga Campisi, tra le pioniere del volo aereo, ma invero per i costumi dell’epoca le donne in genere erano destinate a stare in casa come angeli del focolare.
A proposito di tennis l’autore ricorda Euphrosine, detta Effie, moglie di Joshua Whitaker, banchiere inglese che ospitava i suoi amici provenienti dall’Inghilterra e realizzò per loro nel parco di Villa Sperlinga tre campi di tennis per intrattenerli piacevolmente.
Vincenzo Florio organizzò nel 1904, la prima corsa automobilistica che non è stata la famosa Targa Florio ma bensì la Palermo Monreale. Episodio curioso e divertente che Fiorito riporta è il caso di un sorpasso nella Targa Florio che finì in Tribunale dove in Pretura, a Castelbuono, un pilota sorpassato voleva risarciti i danni.
E ancora c’era l’equitazione, dove nel 1910 per l’anniversario dei cinquanta anni della Spedizione dei Mille accorsero a Palermo per un Concorso ippico alla Favorita valenti cavalieri italiani, allora tra i più forti del mondo. A Palermo si svolgevano pure gare di ciclismo, di podismo e a tutte le manifestazioni che si organizzavano affluiva un gran numero di turisti; la città si proponeva come capitale del turismo, qualcosa di simile alla Costa azzurra, come Mentone, Cannes e Montecarlo.
Per molti anni vi fu la “Primavera siciliana”, un’iniziativa promozionale per il turismo, e all’hotel Villa Igea, di proprietà dei Florio, vi era un Circolo degli stranieri che organizzava gare per fare divertire questi ricchi turisti, con il tennis e persino con un campo da golf.
Palermo, dai turisti che vi giungevano, era vista come una destinazione esotica e selvaggia, in ragione delle cronache dei viaggiatori del Gran Tour. Si era data della Sicilia un immagine in cui il primitivo si mischiava con il pittoresco e il compito dei Florio fu quello di offrire una prospettiva diversa; lo sport, in questo contesto, voleva essere un veicolo per rappresentare i mutamenti intervenuti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Palermo sportivissima”: storie e protagonisti dello sport a Palermo nel libro di Guido Fiorito
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