Patagonia di Mauro Boselli e Pasquale Frisenda

“Sono sempre stato refrattario alla disciplina” (Pag. 38)

Il 13 marzo del 2013, l’appena eletto Papa Francesco, si affaccia per il primo discorso dal balcone di San Pietro e ricorda come gli elettori cardinali nel scegliere il nuovo Papa:

“… siano andati a prenderlo alla fine del mondo...”

Jorge Mario Bergoglio viene dall’Argentina.

Qualche anno prima, nel 2009, di fronte alla prospettiva di un viaggio in Patagonia, la punta estrema dell’Argentina, fu Kit Carson a pronunciare di spalle:

“Ma … In Argentina! È all’altro capo del mondo!” (Pag. 33)

L’irriverente analogia fra Jorge Mario Bergoglio e Kit Carson spunta nella lettura di Patagonia , con disegni di Pasquale Frisenda(Bao Publishing, Milano, 2014) dell’autore Mauro Boselli. In Patagonia c’è un collegamento con il paese sudamericano, dimostrandoci come lontana è l’Argentina nell’immaginario.
L’ambientazione classica di Tex è un cavalcare fra l’Arizona e il Texas. Ma la fantasia degli autori non gli ha risparmiato spostamenti geniali, confrontandosi sia con la storia, sia con la geografia.

Il tragitto alla fine del mondo mantiene degli elementi diversi e originali. L’immaginazione deve prevalere come uno spirito libertario.
Si parte da un campo lungo. In lontananza una bandiera sventola su un fortino. Intorno solo rami mentre in primo piano c’è un fossato protetto da pali acuminati. In uno di essi c’è trafitto a morte un cavallo. È notte, nell’atmosfera cupa e tetra, il fortilizio, è assalito dagli indiani autoctoni.
Il forte era uno dei tanti, costruiti per separare la nascente Argentina, dalla selvaggia e inospitale Patagonia.
È il bellissimo inizio del libro. C’è un’attenzione al disegno, ai particolari, alle ombre, alle prospettive, alla nebbia, all’azione violenta e crudele. È il veloce flash back iniziale.

Tex non si sottrae mai al proprio dovere e soprattutto alle sfide impossibili, perciò prima in nave, poi in treno raggiunge i nandù della pampa, dove uno splendido esemplare, in primo piano, sembra osservarci indifferente (Pag. 47).
L’egoismo umano porterà poi Tex a ribaltare il suo appoggio.
La storia si mantiene costante grazie a un’azione alternata con battaglie, scontri, inseguimenti, assalti nei posti più difficili.
Mauro Boselli intervalla le avventure veloci con delle riflessioni sulla giustizia e l’ingiustizia dei comportamenti umani, compresi quelli dovrebbero combattere per la verità.
Le storie sono caricate dall’autore, perché Tex e fuori dal suo territorio e deve avvicendare coraggio e prudenza.
All’autore gli risponde il disegnatore Pasquale Frisenda riportando i personaggi con forza e decisione.
Tex appare con volto squadrato, occhi piccoli, sopracciglia folte, naso grosso, bocca lunga, mento squadrato, un tratteggio molto virile, come deve essere un uomo senza paura di cavalcare perfino in terre lontane.
Misura campi lunghi descrittivi, primo piano, campo e controcampo, con vignette complete, ricche di dettagli.

Ci mostra la psicologia dei personaggi come il sensuale risoluto primo piano di Tex a pagina 64. Possiamo ammirare il volto volitivo ma anche segnato da rughe e segni.
Di Tex conosciamo il valore umano e morale mentre la stoltezza del comandante dell’esercito argentino c’è mostrato in un esemplare primo piano della mano piegata, appoggiata al tavolo mentre è furioso. Una mano unica, tratteggiata con linee nere, per cui la parte bianca è minima. Riconosciamo il segno del potere mal gestito e disumano.

Nello stesso tempo c’è un’attenta osservazione degli aspetti popolari.
Nella vignetta del viaggio in nave, a pagina 37, c’è Tex con il figlio in prospettiva mentre più in grande, dei passeggeri eleganti, presumibilmente ricchi, con bombetta, bastone e capelli con piume le donne, uccidono il tempo sul ponte dell’imbarcazione.
Nel breve passeggio Tex – nella pagina seguente – si trova ancora sulla coperta mentre i marinai lavorano alacremente, per ritrovarsi poco dopo nella confusione popolare di Buenos Aires.

I miei fumetti preferiti sono due simili – a pagina 22 e 25 – nelle quali, con figure quasi totalmente in nero su uno sfondo bianco, Tex e gli amici incontrano un diplomatico dell’ambasciata dell’Argentina.