Lo scorso 26 ottobre il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha lanciato un appello perché la televisione esercitasse "la propria vocazione di fondamentale industria culturale" riservando maggiore spazio nei palinsesti alle trasmissioni culturali e:
"Contribuendo a mantenere vivo il legame del pubblico con quello straordinario insieme di talenti e professionalità che incarna la musica, la prosa, la danza, il cinema e molte altre forme espressive e creative".
La proposta di Franceschini va nella direzione di istituzionalizzare i numerosi tentativi che hanno caratterizzato gli scorsi mesi di continuare a portare la cultura in casa degli italiani in quarantena, tra ebook gratuiti o musei visitabili online.
Al suo appello le reti televisive italiane hanno presto risposto positivamente, riorganizzando i propri palinsesti: i primi a cambiare saranno quelli di Rai, Mediaset, Sky e La7.
Rai
Gli amministratori delegati Salini e Foa hanno firmato una lettera di risposta all’appello del ministro Franceschini, in cui si afferma che la Rai sta avviando una programmazione in grado di ampliare l’offerta culturale sulle reti generaliste e specializzate. Il legame tra Rai e cultura, per l’emittente di Stato, "è sempre stato e continuerà a essere un legame inscindibile".
In seguito all’appello, Rai torna sui suoi passi anche sulla chiusura dei canali Rai Storia e Rai Sport, inizialmente proposta e bocciata dal consiglio di amministrazione riunitosi lo scorso venerdì.
Mediaset
Anche la risposta del presidente Mediaset Conalonieri e del vicepresidente e amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi non si è fatta attendere. Entrambi si sono dichiarati disponibili a "fare il possibile per arricchire" dal punto di vista culturale la programmazione dell’emittente e dei suoi numerosi canali.
Sky
Su Sky ha già avuto il via il nuovo format Indie Jungle, che tenta di supplire alla mancanza di concerti con la loro riproposizione via schermo.
In collaborazione con l’Istituto Luce, partirà a breve il programma Sipario, dedicato al tentativo di avvicinare il teatro agli spettatori che abitualmente non lo frequentano. Le puntate di Sipario non riproporranno su schermo le registrazioni di spettacoli, ma parleranno degli "elementi costitutivi della pratica teatrale".
I due nuovi format saranno fruibili gratuitamente e in streaming insieme alla programmazione del canale Sky arte.
La7
Anche l’amministratore delegato La7, Marco Ghigliani, ha dichiarato che l’emittente sta progettando iniziative editoriali specifiche per valorizzare i contenuti culturali del palinsesto.
Perché la cultura possa entrare nelle case degli italiani tramite gli schermi televisivi, il ministero si è detto disponibile a rendere fruibili gli spazi del patrimonio artistico e culturale italiano, aprendo i "luoghi della cultura alle emittenti che desiderino lanciare programmi dedicati alla promozione del patrimonio".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Più cultura in tv: come cambia il palinsesto?
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