Premio Bancarella e Bancarellino 2016: i vincitori

La sessantaquattresima edizione del Premio Bancarella ha decretato come vincitrice assoluta Margherita Oggero per il suo romanzo “La ragazza di fronte” (Mondadori). Nata a Torino nel 1940, dopo aver insegnato per oltre trent’anni Letteratura italiana, Margherita Oggero si è dedicata alla scrittura e ha pubblicato numerosi libri di successo. “La ragazza di fronte” è la storia di Marta e di Michele, così diversi eppure così vicini tanto che i loro destini si incrociano perché a dividerli sta solo un cortile . Il romanzo è ambientato nella Torino dei nostri giorni e ci mostra un’autrice giovane nello spirito e matura nell’età e nell’attività creativa.

Con i voti di circa millecinquecento ragazzi, Premio Bancarellino è stato assegnato a Luigi Ballerini con “Io sono zero” (Il Castoro), un testo adatto agli adolescenti. Ecco una breve sinossi: Zero è un ragazzino che non si è mai avvicinato a un altro essere vivente, non ha mai sofferto il freddo o il caldo, non sa che cosa siano i fenomeni atmosferici e le stagioni. Zero è vissuto nel Mondo, dove è stato cresciuto e addestrato a combattere attraverso droni. Gli è vicino Madar, una voce che lo premia quando raggiunge gli obiettivi e lo consola quando si sente triste. A suo modo, Zero è felice, orgoglioso dei risultati che ottiene, disciplinato e allo stesso tempo impaziente di capire che cosa gli riserva il futuro; tutto questo perché non conosce altre realtà. Un giorno il Mondo si spegne e diventa tutto buio: Zero pensa di esser messo alla prova. Cerca un’uscita e in qualche modo esce dal Mondo virtuale in cui è cresciuto entra nel mondo, quello reale, dove nevica e fa freddo e non si comunica attraverso schermi. Inizia da qui la vera vita di Zero che dovrà adattarsi per vivere nel mondo reale. “Io sono zero” ha caratteristiche principalmente distopiche ma è anche avvincente e scritto con stile impeccabile.

Accanto ai principali vincitori vanno menzionati anche, per il Premio Bancarella dello Sport, Giovanni Trapattoni che con Bruno Longhi ha scritto “Non dire gatto. La mia vita sempre in campo, tra calci e fischi” (Rizzoli).

Complimenti agli autori e buone letture a tutti.