Dal 1947 “Strega” è il nome del più importante Premio Letterario italiano, prestigioso per gli editori ma soprattutto per gli autori, per cui solo l’ingresso in finale equivale alla patente di scrittore.
Com’è nato il Premio Strega?
A metà del Trecento l’Europa era flagellata dalla peste nera. Boccaccio racconta nel Decameron che dieci giovani fiorentini si rifugiano in campagna e per distrarsi passano dieci giorni a raccontare storie. Più di sei secoli dopo alla scrittrice Maria Bellonci venne in mente di imitarli organizzando un salotto letterario per “far fronte alla disperazione” e scacciare lo spettro e la paura della guerra. Infatti:
“cominciarono, nell’inverno e nella primavera del 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tempo doloroso nel presente ed incerto nel futuro.”
Dunque un gruppo che si riunisce nella casa romana della scrittrice e del marito, ma che non racconta storie, bensì progetta premi. Da quel salotto sono passati in tanti: Massimo Bontempelli, Carlo Emilio Gadda, Corrado Alvaro, Vasco Pratolini, Alberto Moravia, Ignazio Silone, Elsa Morante, Aldo Palazzeschi, Giorgio Bassani, Renato Guttuso, Carlo Levi. Una sera del 1947, quando ormai si chiamavano “Gli Amici della Domenica”, in una cena Goffredo Bellonci parla del progetto a Guido Alberti, imprenditore di Benevento, che convinse la sua famiglia, storica produttrice del Liquore Strega, a finanziarlo con 200.000 lire. Così nacque il premio.
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La formula del premio è rimasta quasi totalmente invariata, fatte salve solo poche modifiche. Possono partecipare i libri pubblicati in Italia tra il 1 aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso, purché sostenuti dalla candidatura di almeno due “Amici della Domenica”, che dai 170 degli esordi sono passati agli attuali 400. Ad aprile il Comitato Direttivo si riunisce alla Fondazione Bellonci e seleziona i dodici titoli semifinalisti, dai quali in giugno esce la cinquina dei finalisti. Il primo giovedì del mese di luglio viene eletto il vincitore. Da poco tempo una parte dei voti è affidata ai cosiddetti “lettori forti”: 40 persone che leggono almeno dodici libri all’anno selezionati da librerie indipendenti italiane associate all’ALI, e scuole, università, e Istituti Italiani di cultura all’estero. 460 voti in tutto. Dal 2015 il Premio ha un occhio di riguardo per la piccola editoria: almeno un libro deve entrare in cinquina.
Che significa vincere il Premio Strega?
Quanto “valga” il premio lo dimostrano alcuni casi esemplari. Uno è quello di Paolo Giordano, vincitore nel 2008 con La solitudine dei numeri primi. Il ventiseienne era al suo primo romanzo e aveva venduto 65mila copie, pochi mesi dopo era oltre un milione. Stesso discorso per Edoardo Nesi con Storia della mia gente e Niccolò Ammaniti con Come dio comanda. Insomma, poter mettere in fascetta la vittoria allo Strega vale più dei consigli del libraio, pur fondamentali.
Chi sono i vincitori del Premio Strega dalla sua prima edizione ad oggi?
Trovi l’elenco aggiornato qui:
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