Come ogni anno si torna a parlare delle famose Prove Invalsi, i test che sono diventati un appuntamento fisso per gli studenti delle elementari, delle medie e delle superiori. I riflettori ora si riaccendono su questi test dal momento che saranno obbligatori per l’ammissione alla maturità 2020!
L’annuncio arriva direttamente da una circolare del Miur che annuncia le grandi novità della maturità 2020.
Ma cosa sono le Prove Invalsi? Le Prove Invalsi, che si tengono da alcuni anni nelle scuole di ogni ordine e grado, sono speciali test standardizzati, ovvero uguali per tutti, somministrati agli studenti italiani con lo scopo di valutare il loro livello di apprendimento. Per 2019 la grande novità era che i test sarebbero stati somministrati anche agli studenti delle scuole superiori che prima della maturità dovranno affrontare anche queste prove. Con il 2020 si fa un ulteriore passo avanti e il ministro Fioramonti decide di rendere queste prove obbligatorie per l’accesso all’esame di Stato.
Di seguito vediamo come funzioneranno queste prove per il 2020, quali saranno le novità e soprattutto in che modo influiranno sul giudizio finale. Scopriamo inoltre come si struttureranno le Prove Invalsi per la maturità, grande novità del test, che però non influirà sulla valutazione finale e non impedirà l’accesso all’esame di Stato.
Prove Invalsi: cosa sono e come funzionerà alla maturità
Le Prove Invalsi sono elaborate dall’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI), un ente di ricerca di diritto pubblico, posto sotto il controllo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e sono obbligatorie (ex D.L. 5/2012 poi convertito in L. 35/2012).
L’obiettivo dei test Invalsi è quello di realizzare, ogni anno, un quadro di riferimento di livello statistico per misurare il grado di apprendimento degli studenti italiani, attraverso delle valutazioni quanto più possibile oggettive che consentano sia un confronto con le altre scuole e le altre agenzie formative europee e comunitarie, sia una rilevazione dei punti deboli e delle carenze del sistema formativo italiano, sulle quali, poi, il Miur potrà intervenire attraverso specifici interventi.
Per l’esame di Stato, non essendo state apportate modifiche, entra in vigore quanto stabilito dal ministro Bussetto nel 2019 e quindi sarà requisito indispensabile per l’accesso aver sostenuto le Prove Invalsi. Non sarà necessario però ottenere un punteggio minimo, ma si dovrà solo prendere parte al test nella data in cui sarà fissato dall’istituto.
Prove Invalsi 2020: il calendario e le date da ricordare
Nel 2020 le prove inizieranno nel mese di maggio, senza alcuna interferenza con gli Esami di Stato. I test Invalsi si svolgeranno secondo il seguente calendario. Per le scuole elementari, essendo la prova cartacea, i giorni stabiliti sono uguali per tutte le scuole in Italia e saranno i seguenti:
- 6 Maggio 2020: prova d’Inglese per le classi V elementare;
- 7 Maggio 2020: prova Italiano per le classi di V elementare;
- 12 Maggio 2020: prova di Matematica per le classi di V elementare.
Per le classi II elementare i test si svolgeranno invece:
- 7 maggio 2020: prova di Italiano;
- 7 maggio 2020 prova di lettura per le classi campione;
- 12 maggio 2020 prova di Matematica.
Per le classi della III secondaria di primo grado le prove saranno computer based e le date saranno:
- venerdì 3, lunedì 6, martedì 7, mercoledì 8 aprile 2020 sessione ordinaria per le classi campione (si dovranno scegliere tre giorni dei quattro indicati per le prove di Inglese, Italiano e Matematica;
- per le classi non campione si potranno scegliere date tra mercoledì 1 aprile 2020 e giovedì 30 aprile 2020.
Per la II secondaria di secondo grado le prove si svolgeranno invece:
- lunedì 11, martedì 12, mercoledì 13 maggio 2020 per le classi campione (si dovranno scegliere due giorni dei tre indicati per le prove di Italiano e Matematica);
- per le classi non campione le prove si potranno fissare tra martedì 5 maggio 2020 e sabato 23 maggio 2020.
Materie delle Prove Invalsi per le elementari e le medie
Le Prove Invalsi si tengono negli ultimi mesi dell’anno e interessano le discipline fondamentali ovvero italiano, matematica e inglese, prevedendo test a risposta chiusa (multipla) e domande a risposta aperta. Dall’anno 2017/2018 riguardo alle materie oggetto delle Prove Invalsi, c’è anche la prova d’Inglese, articolata in due sezioni, una rivolta alla comprensione scritta (lettura) e l’altra alla comprensione orale (ascolto).
Le indicazioni nazionali dell’Istituto Invalsi hanno infatti già indicato da alcuni anni il livello A2 del QCER (Quadro Comune Europeo) come traguardo finale del primo ciclo d’istruzione.
L’obiettivo di questa terza prova è comunque, come le altre due, quello di ottenere un ampio monitoraggio del sistema formativo nazionale, piuttosto che restituire una mera certificazione delle competenze linguistiche, per questo la prova Invalsi di Inglese sarà strutturata su due livelli così da poter restituire un esito anche a quegli allievi che non riescono a raggiungere il livello A2 e si attestano, quindi, al livello A1.
Nella scuola primaria le prove saranno articolate nel seguente modo:
- le prime classi interessate sono le classi V della scuola primaria (scuole elementari) proprio per la prova di Inglese;
- seguono le classi II e V della scuola primaria (scuole elementari) prima con la prova di Italiano e la prova preliminare di lettura e, poi, con la prova di Matematica.
Per quanto riguarda le classi terze della scuola secondaria di primo grado (scuola media), dove, come lo scorso anno, non si terranno più nel corso dell’esame di fine ciclo, ma durante il mese di Aprile. Le prove Invalsi, dal 2018, costituiranno per gli allievi delle classi III della scuola media inferiore uno dei requisiti per l’ammissione all’esame di Stato. Il risultato raggiunto da ciascun allievo nelle prove sarà espresso in termini descrittivi ed inserito in una sezione apposita della Certificazione finale delle Competenze.
Anche gli studenti delle classi III della scuola media inferiore dovranno sostenere una terza prova Invalsi di Inglese. Per gli studenti delle classi III della scuola media inferiore (come anche per gli alunni delle classi II della scuola secondaria superiore) le prove saranno al computer e online: si parla, quindi, di Prove Invalsi CBT (Computer Based Tests). Si tratta di una scelta che, probabilmente semplificherà di molto lo svolgimento delle prove agli studenti ma che, allo stesso tempo, rappresenta una sfida ambiziosa per il sistema scolastico italiano dove, anche se la dotazione di computer può essere considerata abbastanza buona sull’intero territorio nazionale, rimane ancora il problema di una connettività non sempre sufficiente per svolgere attività didattiche online. Proprio per questo motivo le date delle prove Invalsi hanno un periodo di tempo molto esteso, proprio per permettere a tutti di sostenere il compito nelle strutture della scuola.
Le prove di Inglese e quelle di Italiano e Matematica non avverranno quindi nello stesso giorno e alla stessa ora e, proprio per questo, non potranno essere uguali per tutti ma saranno differenti da studente a studente.Unica eccezione saranno le classi primarie, dal momento che in questo caso si avrà un test in forma cartacea.
In generale i test rimarranno comunque delle prove standardizzate e non personalizzate, dal momento che le domande saranno estratte da un repertorio di quesiti del tutto simili, sia dal punto di vista della struttura che dal punto di vista del livello di difficoltà;
Gli studenti avranno 90 minuti di tempo per risolvere tutti i quesiti e rispondere alle domande che gli sono state sottoposte.
Le maggiori novità per il 2020 sarà l’introduzione della prova per le classi che dovranno sostenere l’esame di Stato e che per la prima volta dovranno sottoporsi a questi test. In questo caso la votazione finale non farà media con i propri voti e non impedirà allo studente l’accesso all’esame di Stato, in caso di votazione negativa. Gli studenti prossimi all’esame di maturità dovranno confrontarsi anche con i Test Invalsi in questo 2020, che vedranno una prova di Italiano, una di Matematica e una di Inglese. Anche in questo caso i test saranno somministrati tramite pc e si avranno 90 minuti di tempo per rispondere alle domande che sono state poste.
Per accedere all’esame di maturità sarà però obbligatorio prendere parte ai test, pena l’esclusione dall’esame.
Test Invalsi: consigli pratici e miti da sfatare
Al di là della normativa e di quello che dovrebbero essere, almeno in linea teorica, le Prove Invalsi, su questi test continuano ad accendersi ogni anno polemiche più o meno virulente, che talvolta sono sfociate in una protesta dei professori; si diffondono anche informazioni scorrette e si creano miti e leggende metropolitane che diventano, troppo spesso, uno spauracchio per le famiglie.
Proprio per questo occorre sottolineare che i test Invalsi, pur contenendo un codice identificativo della scuola, della classe e del singolo alunno, sono tutelati dalla Legge sulla Privacy: alla luce di questo dato, quindi, ben si comprende come questo strumento non serva per valutare il singolo alunno ma per ottenere un quadro di riferimento complessivo sulla classe e sulla scuola, allo scopo di individuare le situazioni che, su scala territoriale, presentano le maggiori difficoltà e le carenze più macroscopiche, per le quali definire e attuare interventi formativi specifici.
Anche a causa del fatto che i test contengono quesiti talvolta difficili, a cui solo pochissimi alunni sanno rispondere, un altro mito che si è creato è quello della preparazione ai test: un dibattito acceso divide sia gli esperti di formazione, sia gli insegnanti e spesso angoscia i genitori degli alunni.
A questo proposito segnaliamo che la strategia davvero utile sarebbe fare molta attenzione e riflettere sulle simulazioni in classe che possono costituire l’occasione per tranquillizzare gli studenti e fornire loro una dimestichezza sufficiente per affrontare la prova mentre è del tutto inutile prevedere specifiche sessioni di insegnamento dedicate alle Prove Invalsi o, ancora peggio, assegnare simulazioni da effettuare a casa o estendere i programmi di insegnamento, sovraccaricando eccessivamente soprattutto gli studenti più piccoli.
Dedicare eccessivo tempo alla preparazione per questi test significherebbe, infatti, sottrarre tempo prezioso all’insegnamento delle discipline scolastiche e un lavoro prolungato su test standard a risposta multipla potrebbe addirittura rivelarsi dannoso perché rischierebbe di limitare capacità più importanti come quelle del problem solving, dell’analisi e della sintesi e della creatività. Altrettanto inutile appare il ricorso a specifici laboratori che preparino a questi test e a manuali, approntati dagli stessi insegnanti: le prove Invalsi, infatti, non verificano l’acquisizione di determinati concetti quanto, piuttosto, la capacità dell’alunno di saper utilizzare e declinare questi concetti su un caso concreto.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Prove Invalsi: cosa sono, a cosa servono e come funzionano
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