Quaderni di Serafino Gubbio Operatore
- Autore: Luigi Pirandello
- Categoria: Narrativa Italiana
Con il romanzo intitolato Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Luigi Pirandello presenta al lettore la sua critica al futurismo, l’avanguardia del XX secolo che ha esaltato la tecnica e la velocità come fattori di progresso umano.
L’autore con quest’opera afferma, invece, che non sempre il progresso tecnico coincide con un miglioramento della vita dell’essere umano.
Il libro narra la storia di Serafino Gubbio, un operatore cinematografico che si sente travolto dall’esponenziale diffondersi della tecnica e del suo utilizzo nell’ambito della produzione artistica.
A seguito della crescente tecnicizzazione, le opere, come ad esempio i film, perdono il loro carattere artistico per diventare prodotti ad "uso e consumo" della massa, il cui vero fine è semplicemente il guadagno del produttore.
Serafino, come operatore cinematografico, si sente diviso in pezzi e avverte di essere solo un’appendice della macchina da presa, che svolge il suo lavoro autonomamente.
In un punto significativo, il protagonista afferma di sentirsi solo "una mano che gira una manovella".
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Il libro descrive l’alienazione dell’essere umano nell’ambito lavorativo, tema questo molto caro ai sociologi dell’era taylorista e fordista, cioè delle catene di montaggio, dove le mansioni venivano parcellizzate, costringendo i lavoratori ad una continua ripetizione meccanica degli stessi movimenti.
Ma esiste, in questo libro, anche una riflessione sulla tecnica che sicuramente è ancora attuale: può la tecnica, nonostante le risorse che ci assicura, garantirci la felicità, o forse c’è bisogno di qualcosa in più?
Forse, come sembra suggerire il romanzo, la tecnica è uno strumento e come tale deve essere utilizzato correttamente.
Se viene usata per produrre orribili film in serie la tecnica perde di senso e svilisce l’essere umano che alla tecnica deve piegarsi, facendo ad essa da mero "servitore".
Il romanzo presenta dei personaggi che, all’interno del contesto narrativo, fungono da allegorie. La fine dell’arte a causa della tecnica è descritta attraverso la morte di un pittore, Giorgio Mirelli; inoltre, durante una ripresa viene uccisa una tigre che rappresenta la naturalezza, la spontaneità, l’istinto e la sincerità, tutti elementi dell’animo umano che vengono parimenti "uccisi" dal progresso e dalle macchine.
Il protagonista allora desidera una totale palingenesi, cioè distruzione, dell’essere umano, ma non per annientarlo, ma per creare una nuova vita basata su altri e più sani principi.
Quaderni di Serafino Gubbio operatore
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Dire Pirandello vuol significare LETTERATURA. Quest’opera ripropone le tematiche pirandelliane unendole alla critica del progresso del XX secolo.
L’umanità è veramente priva di nobiltà.
Buona la recensione centrata sui motivi del libro.