Si scrive qualcun altro o qualcun’altro ? Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un dubbio molto diffuso che dà luogo ad un errore che ricorre molto spesso negli elaborati scolastici ma anche nei testi professionali e giornalistici.
Come nel caso di tuttoggi e tutt’oggi anche quando ci chiediamo come si scrive qualcun altro o qualcun’altro ci troviamo di fronte al dubbio tra elisione e troncamento, ovvero tra la caduta della prima di due vocali conseguenti che viene sostituita da un apostrofo e la caduta di una tra due vocali immediatamente conseguenti che non viene sostituita con alcunché.
Nel nostro caso però, è opportuno chiarire subito che la dicitura giusta è qualcun altro, senza l’apostrofo e che ci troviamo, quindi, di fronte a un caso di troncamento.
Qualcun altro o qualcun’altro: il troncamento
Per capire perché nel caso di qualcun altro siamo di fronte a un caso di troncamento e quindi dobbiamo necessariamente utilizzare la formula senza l’apostrofo per mantenere una forma grammaticalmente corretta è utile ricordare una regola generale che consente di comprendere sempre quando è necessario usare l’apostrofo, e quando no, in luogo di una vocale caduta.
Dobbiamo, quindi, chiederci se la parola che perde la vocale può ricorrere da sola, senza la vocale persa, anche di fronte a un altro termine che ha come prima lettera non una vocale ma una consonante. Può sembrare un procedimento macchinoso ma non lo è affatto, vediamo perché.
Nel caso di qualcun altro, la parola dalla quale partire è qualcuno che, nel nostro costrutto, perde la o finale perché anteposto a una parola che ha come prima lettera una vocale. Si potrebbe, quindi, pensare che qualcun non possa essere collocato di fronte a un termine che inizia con una consonante, tuttavia la parola che dobbiamo considerare inizialmente, qualcuno, come nessuno o taluno, è un composto di uno che può tranquillamente ricorrere di fronte a una parola che inizia con una consonante (un mendicante, un rinoceronte, un mestolo), privo della o finale. Per questo scriviamo qualcun altro e non qualcun’altro.
Nel caso di pover’uomo, invece, è facile comprendere come l’apostrofo sia dovuto, dal momento che, applicando la stessa regola, non potremmo dire, ad esempio, pover mendicante ma dovremmo necessariamente dire povero mendicante.
Quando si evita l’apostrofo
È possibile utilizzare anche altri metodi per ricordare che non bisogna utilizzare l’apostrofo quando scriviamo qualcun altro.
Qualcuno è maschile e composto di uno, un articolo indeterminativo che alla sua forma maschile non ammette mai l’apostrofo e, quindi, l’elisione; scriviamo, infatti:
- un amico;
- un ordine;
- un adulto;
mentre al femminile usiamo sempre l’apostrofo.
È opportuno, infine, ricordare che non è corretto neanche utilizzare la forma univerbata (qualcunaltro) sebbene sia, almeno in alcuni casi, l’esito a cui conduce il troncamento negli avverbi. Questo fenomeno avviene, però, soprattutto negli avverbi e nelle parole invariabili (finora, ormai) mentre qualcuno è un pronome che, pertanto, ammette anche la forma femminile.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Qualcun altro o qualcun’altro: come si scrive?
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