Nel 2024 si celebrano i 460 anni dalla nascita di Shakespeare a Stratford-Upon-Avon. Nel 1846 la sua casa d’infanzia venne formalmente messa in vendita: tra gli acquirenti c’era P.T. Barnum, il fondatore del celebre circo statunitense, che si proponeva in segreto di acquistare l’edificio e trasferirlo oltre oceano.
Del comitato nato per opporsi al progetto faceva parte anche Charles Dickens che si spese molto per la raccolta fondi, raddoppiando in poco tempo la somma a disposizione per aggiudicarsi l’asta.
Aprile è il mese degli anniversari per William Shakespeare. In questo 2024, in particolare, si celebrano i 460 anni dalla nascita del Bardo, avvenuta nel 1564 in Stratford-upon-Avon. La casa che gli ha dato i natali, un edificio in stile Tudor con le caratteristiche facciate a grate in legno, è oggi un museo di proprietà del “Shakespeare Birthplace Trust”.
Un luogo di culto per milioni di persone che ha rischiato di sparire per sempre ad una svolta della storia, ma che grazie anche ai suoi tanti ammiratori è arrivato fino a noi. Uno di loro, il più accanito, era un certo Charles Dickens. Scopriamo cosa accadde.
La casa di Shakespeare e il progetto di Barnum
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La storia è nota. E raccontata, tra gli altri, dal quotidiano britannico The Guardian e da Lucinda Hawksley, scrittrice e pronipote del romanziere, nel suo Dickens and Travel. The start of modern travel writing, in italiano Dickens e il viaggio. L’inizio della moderna letteratura di viaggio, pubblicato da Pen&Sword History nel 2022.
Nel 1838 Dickens visita la casa, già trasformata in un museo privato: il futuro scrittore firma il libro delle presenze, come un ammiratore qualsiasi. D’altronde è nota la passione per il palcoscenico che lo accompagna per tutta la vita, tanto da organizzare letture teatrali e vere e proprie esibizioni.
Otto anni dopo, nel 1846, la sua storia e quella del Bardo tornano ad intrecciarsi. La casa di Stratford-upon-Avon viene messa in vendita tramite annuncio pubblico. E tra gli interessati c’è un possibile acquirente illustre, con un piano ben preciso.
Phineas Taylor Barnum, il fondatore del celebre circo, ha messo gli occhi sull’edificio. Lo comprerà in forma anonima, poi, una volta acquistato, farà smontare lo stabile, imballerà e spedirà via nave ogni mattone e ogni trave negli Stati Uniti, dove sarà ricostruito come attrazione principale del suo museo delle curiosità a New York. Nella sua autobiografia lo stesso Barnum ricorda di aver inviato un agente fidato a questo scopo in Inghilterra:
Fu avvisato di non menzionare il mio nome, e di non dare indizi sul fatto che la costruzione avrebbe mai lasciato l’Inghilterra.
Ma in qualche modo la voce si diffonde. E l’orgoglio britannico si accende. In molti intervengono in prima persona per salvare la casa: nonostante gli sforzi e le raccolte fondi, sono però lontani dal raggiungere la cifra necessaria per l’acquisto.
La casa di Shakespeare e l’intervento di Dickens
A quel punto Dickens si getta nell’impresa con l’entusiasmo che lo contraddistingue. E’ tornato da poco dal suo viaggio in Italia.
Come scrive Lucinda Hawksley:
Per un anno la storia della vendita ha affascinato i media e il pubblico, e un certo timore iniziò a diffondersi in merito alla possibilità che la casa natale del Bardo corresse il pericolo di essere trasferita in America. Dickens apparteneva al Comitato del Luogo natale di Shakespeare; gli altri membri includevano il marito della Regina Vittoria, il principe Alberto.
La partecipazione è un chiaro segno dell’appoggio della corona alla causa. Ma non basta. L’asta è fissata per il 1847. Tra tutti i componenti del comitato Dickens è di certo il più attivo. O, per lo meno, quello che ha maggiore successo. Organizza una campagna di letture e performances dei lavori di Shakespeare e quasi raddoppia i fondi in pochissimo tempo. La casa viene acquistata: il Comitato se la aggiudica per 3000 sterline, salvandola. E non è un modo di dire.
Se Barnum fosse riuscito ad acquistarla e a organizzare il trasferimento sarebbe probabilmente andata perduta nel 1868, quando un incendio distrusse il suo museo. L’evento segnò il punto di avvio delle fortune del celebre circo itinerante, ma di certo avrebbe rappresentato una perdita irreparabile per il patrimonio letterario mondiale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quando Charles Dickens salvò la casa di Shakespeare
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