Quota 100 sembra essere sempre più l’idea accreditata per riorganizzare il sistema previdenziale italiano e mandare così in pensione moltissimi lavoratori. I docenti che potranno farne richiesta, con i requisiti presupposti, sembra che saranno quasi 100mila, anche se non è certo che tutti inoltreranno la domanda per l’uscita dal lavoro.
L’idea della Lega potrebbe quindi portare ad avere una serie di nuovi posti di lavoro nel comparto scuola e ad ottenere una sorta di sblocco della situazione.
Precisiamo che per il momento si tratta di semplici ipotesi, dato che i requisiti per Quota 100 non sono ancora stati chiariti e si avranno maggiori informazioni con la presentazione della Legge di Bilancio. In generale si pensa che potranno beneficiare di questa nuova proposta i lavoratori, e quindi anche i docenti, che abbiano 62 anni di età e contributi versati per un minimo di 36/37 anni.
In base a quanto dice anche La Tecnica della scuola la proposta dovrebbe riguardare 410mila lavoratori di cui il 40% saranno del settore pubblico e tra cui ci dovrebbero essere quasi 100mila docenti in attesa di andare in pensione.
Le cifre sono soltanto delle stime e i numeri certi si potranno avere solamente con l’ufficializzazione dei requisiti che si pensa dovrebbe giungere a breve. Non è detto però che tutti i docenti aderiranno alla proposta, dal momento che tra le ipotesi sul tavolo vi sarebbe anche una Quota 100 che prevede delle diminuzioni dell’assegno pensionistico. In questo caso infatti vi sarebbe un ricalcolo totale in base al sistema contributivo, più svantaggioso di quello retributivo.
Una soluzione che non piace in particolar modo al comparto docenti, in attesa da anni di un adeguamento dello stipendio e non disposto a rinunciare ad una fetta della propria pensione dopo tanti sacrifici.
Quota 100: quali saranno i docenti coinvolti nella proposta
Come abbiamo detto sembra che potranno beneficiare della proposta solo i docenti e i lavoratori in generale che abbiano almeno 62 anni di età. Seguendo le ultime stime dovrebbero poter avanzare domanda di pensionamento i nati tra il 1953 e il 1957.
Nella schiera dei docenti sembra che moltissimi potrebbero venire dalla scuola secondaria, dal momento che molti potrebbero riscattare la laurea e arrivare in questo modo ad avere 36/37 anni di contributi.
Tanti sono però anche i docenti che, anche senza riscattare la laurea, riescono a raggiungere i requisiti e sperano quindi di poter avere una soluzione per l’uscita dal lavoro. La riforma Fornero ha infatti penalizzato soprattutto le donne, che in questo settore sono numerosissime, e che si sono viste così slittare la pensione di diversi anni. Per molte insegnanti infatti la pensione è stata rimandata anche di 6 anni, portando così una notevole estensione del periodo di permanenza tra i banchi di scuola.
Mentre si attende la decisione del governo giallo verde sono in molti ad avere paure per l’arrivo del 2019 che porterà l’adeguamento biennale dell’età pensionistica in base alle aspettative di vita.
Per la pensione di vecchiaia si passerà infatti da 66 anni e 7 mesi a 67 anni e per la pensione di vecchiaia contributiva si arriverà a 71 anni, mentre ora ne servono 70 e 7 mesi. Un aumento che potrebbe far slittare l’uscita da scuola per moltissimi e su cui molti docenti sperano di veder ben presto una soluzione.
Ribadiamo che tutto ciò che è stato scritto fino a questo momento non è ufficiale e che si tratta di indiscrezioni basate sulle varie proposte e dichiarazioni effettuate fino a questo momento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quota 100: la proposta manda 100mila insegnanti in pensione
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