L’esame di terza media cambia volto dal 2018: la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha firmato il decreto che mette in atto la riforma dell’Esame di Stato I ciclo, introducendo diverse novità, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 62 dell’aprile scorso.
La riforma, operativa già dall’esame del prossimo anno, riguarda sia le prove d’esame che i criteri di valutazione e ammissione, introducendo delle modifiche anche relativamente alle Prove Invalsi.
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Esame terza media 2018: valutazione
La riforma dell’esame di terza media introduce delle novità nella valutazione dello studente e nei criteri di ammissione all’esame.
Lo studente, infatti, oltre alla valutazione in decimi, riceverà anche un giudizio sintetico che descriva il processo e il livello globale di sviluppo degli apprendimenti raggiunto.
Per quanto riguarda la valutazione del comportamento, non sarà più espressa con un voto in decimi, ma con un giudizio sintetico per fornire un quadro più ampio di come lo studente si relaziona con l’ambiente scolastico e con gli altri.
Inoltre il decreto fornisce anche il modello nazionale di certificazione delle competenze, che conterrà anche un sezione curata dall’Invalsi con i risultati delle prove.
Le scuole certificheranno le seguenti otto competenze:
- comunicazione nella madrelingua;
- comunicazione nella lingua straniera;
- competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
- competenze digitali;
- capacità di imparare ad imparare (intesa come autonomia nell’apprendimento);
- competenze sociali e civiche;
- spirito di iniziativa;
- consapevolezza ed espressione culturale.
Esame terza media 2018: criteri di ammissione
Per poter essere ammessi all’esame di terza media, dunque, gli studenti e le studentesse dovranno aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale e non non aver ricevuto sanzioni disciplinari che comportino la non ammissione.
Abrogata, invece, la norma che sancisce la non ammissione all’esame con una valutazione del comportamento inferiore a 6 su 10.
Inoltre la non ammissione può essere deliberata dal consiglio di classe - a maggioranza e con adeguata motivazione - qualora lo studente non abbia raggiunto i livelli minimi di apprendimento necessari a sostenere l’esame.
La novità più importante, però, è rappresentata proprio dalle Prove Invalsi che dal 2018 rientreranno nei criteri di ammissione all’esame.
Esame terza media 2018: Prove Invalsi
Fino allo scorso anno, infatti, le Prove Invalsi erano una delle prove da sostenere durante l’Esame di Stato I ciclo.
Il decreto, invece, stabilisce che le Prove Invalsi di Italiano, Matematica e Inglese vengano svolte durante l’anno scolastico e prima dell’esame di terza media e che l’averle svolte costituisca un criterio di ammissione alla prova d’esame.
Esame terza media 2018: prove d’esame
Per quanto riguarda le prove d’esame, invece, quelle scritte saranno ridotte a tre e terranno maggiormente conto degli studenti e dei traguardi di apprendimento raggiunti.
La prova di italiano valuterà la padronanza della lingua, la capacità di espressione personale e la capacità di esprimere il pensiero in forma organica e coerente.
Le tracce devono prevedere un testo argomentativo (che consenta di esporre riflessioni personali), un testo narrativo o descrittivo e un traccia di comprensione e sintesi di un testo letterario, divulgativo, scientifico.
La prova di matematica sarà volta a valutare la capacità di rielaborare e organizzare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite dagli studenti nelle aree di numeri, spazio e figure, relazioni e funzioni, dati e previsioni.
La prova comprende dei problemi che prevedono una o più richieste e quesiti a risposta aperta.
La prova di lingua straniera divisa in due sezioni e volta a valutare che gli studenti posseggano le competenze di comprensione e produzione scritta livello A2 per l’inglese e A1 per la seconda lingua comunitaria.
In questa prova gli studenti potrebbero dover svolgere questionari di comprensione del testo a risposta chiusa o aperta oppure completare un testo in cui siano state omesse parole o gruppi di parole, ma anche nell’elaborazione di un dialogo oppure nel riordino e riscrittura o trasformazione di un testo o nella scrittura di una mail o una lettera personale su traccia.
Il colloquio orale, infine, servirà a valutare l’acquisizione di competenze, conoscenze e abilità previste dalle Indicazioni nazionali, prestando un’attenzione particolare alla capacità di argomentare, collegare le varie discipline e al possesso di un pensiero critico e riflessivo.
Il voto finale sarà dato dalla media tra il voto di ammissione e i voti conseguiti nelle prove scritte e nel colloquio orale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Riforma esame terza media 2018: tutte le novità del decreto del MIUR
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