I fondi stanziati per la riforma scuola 0-6 anni di cui si è parlato nei giorni scorsi sarebbero destinati per il 74% al Centro e al Nord Italia, penalizzando ancora una volta il Sud in materia di servizi per l’infanzia.
La cifra che verrà erogata dal MIUR per il 2017 destinata a costituire il Fondo per l’attuazione del piano di promozione del sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni è di ben 209 milioni di euro, che però andrà per la maggior parte alle scuole del Nord e del Centro. Vediamo le ultime novità previste e i criteri di ripartizione.
Riforma scuola 0-6 anni: il Fondo
Il fondo - creato tramite apposito decreto istitutivo, che dà seguito a quanto previsto dal D.lgs. n. 65/2017 - nasce con lo scopo di attuare la riforma 0-6 anni, finanziando migliorie all’edilizia scolastica, di sostenere la gestione dei servizi 0-6 anni e di assicurare la continua formazione del personale docente ed educativo.
Una buona notizia, se non fosse che i criteri stabiliti per la ripartizione del fondo favoriscono nettamente il Centro e il Nord Italia, rispetto al Sud che ottiene una fetta molto più piccola della torta.
Non è un mistero che i servizi per l’infanzia del Sud pagano un’arretratezza storica e la nuova riforma - a quanto sembra - non farà che allargare il divario tra Nord e Sud.
Riforma scuola 0-6 anni: i criteri di ripartizione
I criteri di ripartizione sono riportati dal quotidiano ItaliaOggi, il quale rivela che i fondi verranno così divisi:
- 40% in proporzione alla popolazione di età compresa tra 0 e 6 anni;
- 50% sulla base degli iscritti alle scuole e ai servizi educativi al 31 dicembre 2015;
- 10% in base alla popolazione di età compresa tra i 3 e i 6 anni non iscritta alle scuole di infanzia statali.
Tenendo fede a questi criteri, il 74% dei fondi stanziati saranno destinati alle scuole del Centro e del Nord, dove risiedono il 65% del totale dei bambini.
Al Sud, a questo punto, rimarrebbe il 26% delle risorse, con il 34% del totale dei bambini iscritti.
Il dislivello sarebbe ascrivibile anche al fatto che al Sud la scuola dell’infanzia statale è molto diffusa e raccoglie il 45% del totale degli iscritti della popolazione 3-6 anni.
Questo perché al Sud le risorse delle famiglie non permettono di iscrivere i propri figli e le proprie figlie a scuole non statali, mentre al Nord sono proprio questo tipo di scuole a prevalere per questa fascia di età.
Per fare un esempio - riportato da ItaliaOggi - la Campania è al settimo posto relativamente alle risorse ottenute e - come si può vedere anche dalla tabella - otterrà 13,7 milioni di euro, ma è al secondo posto per numero di bambini presenti.
Il dislivello è consistente se si considera che alla Lombardia arriveranno 40 milioni di euro, contro i 4,7 milioni della Sardegna, i 4,8 milioni della Calabria e gli 1,2 milioni della Basilicata.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Riforma scuola 0-6 anni: il 74% dei soldi al Nord Italia. I criteri di ripartizione dei fondi
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