Come si prepara un testo da inviare alle case editrici (no EAP) nella speranza che venga preso in considerazione? Non mi voglio ora addentrare sulla vexata quaestio se sia meglio un capolavoro pieno di errori o un testo mediocre presentato in maniera corretta, intendo qui dare solo qualche semplice indicazione per "preparare" da soli e senza spesa il file di testo e dare al medesimo la veste migliore, perché il lettore critico di manoscritti che prenderà in mano il vostro sudato lavoro ha già la penna rossa intinta nel vetriolo, non aspetta altro che punzecchiare sadicamente ogni svista e non gli sfugge niente, quindi:
- meglio ripulire dai cosiddetti refusi il vostro dattiloscritto, leggerlo e rileggerlo,
- eliminare errori grammaticali,
- impaginare con un giustificato e corpo del testo 12, magari con font Garamond che, con le sue letterine tonde e graziose, dà già la parvenza di qualcosa di ben fatto.
Qui di seguito, dando per scontato che la grammatica sia quella corretta (se avete dubbi controllate sul sito dell’Accademia della Crusca, che è uno strumento prezioso anche per chi mastica l’italiano quotidianamente) così, senza un ordine logico, come mi vengono in mente, vi suggerisco 10 forme editoriali corrette, premettendo che le prime 6 sono universalmente valide, le altre solo consigli preferibili. La cosa più importante è comunque la coerenza: non usate due forme diverse nello stesso libro, la confusione in editoria non paga mai.
- All’inizio di frase usate la e maiuscola accentata È e non e con l’apostrofo (E’)
- Si scrivono né, perché e benché. Sono scorrette nè (e tanto meno ne’) perchè e benchè
- Po’ vuole l’apostrofo e non l’accento (pò)
- I puntini di sospensione sono sempre tre e dopo ci va lo spazio...
- Dopo punto, virgola, punto e virgola, due punti, sempre uno spazio (mai prima)
- Eliminate tutti i doppi (o tripli) spazi tra le parole
- Nei dialoghi sono più belle le virgolette basse chiamate in gergo "caporali" (la formattazione dei dialoghi sarà poi impostata dal singolo editore)
- Non scrivete lunghi brani in maiuscolo: danno una visione sgradevole dell’insieme
- Non indicate, nella prima pagina, nome dell’autore e titolo in un corpo 52: chi legge i manoscritti ci vede bene, è sufficiente un carattere molto più piccolo
- Per un nuovo capitolo non premete invio tante volte finché non si finisce nella pagina nuova, ma usate l’interruzione di pagina
Con questi piccoli accorgimenti, che possono sembrarvi banali, darete già a chi leggerà il vostro manoscritto una parvenza di professionalità. Un testo ben presentato è come una torta ben decorata. Il sapore? Quello spetta a voi!
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