Tra i vari tagli previsti nel Disegno di Legge di assestamento del bilancio di Stato per l’anno finanziario 2019 ci sono anche quelli alla card docente e alla scuola in generale, tagli già approvati al Senato e ora al vaglio alla Camera. Il provvedimento è stato realizzato per fornire una concreta risposta all’Unione Europea che continua a parlare dell’avvio di una procedura di infrazione per i conti in rosso del nostro stato. Vediamo più nel concreto in cosa consisterebbero questi tagli.
Tagli a scuola e card docente: le cifre
Nel provvedimento attualmente in esame alla Camera ci sono una serie di punti che riguardano i tagli alla scuola, nello specifico: una riduzione di oltre 14 milioni di euro del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche di primo ciclo, denaro che in parte viene destinato al fondo DSGA; una riduzione di 5 milioni di euro su 13,5 milioni di euro delle risorse per il reclutamento del personale docenti; una riduzione di 8 milioni di euro delle risorse impiegate per la carta del docente; una riduzione di 16 milioni di euro del Fondo di Funzionamento Ordinario delle università, risorse da utilizzare per le spese della fornitura di servizi ICT. Oltre a ciò, con atti amministrativi erano state previste anche una riduzione di 60 milioni di euro e più per le spese relative alle supplenze brevi nella scuola dell’infanzia per andare a coprire quelle della scuola secondaria di primo grado e l’aumento di 25 milioni di euro del fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca spettanti al MIUR.
La risposta UE e l’incertezza sulla card docente
I tagli che fino ad oggi il governo non ha voluto ammettere fossero necessari fanno parte del negoziato complicato che ha avuto luogo nelle scorse settimane tra il governo italiano e la Commissione Europea sul rispetto della regola del debito pubblico nel Patto di stabilità e crescita. Tutti questi tagli sarebbero necessari per evitare che parta la procedura di infrazione relativa alla mancata osservanza della regola per quanto riguarda il debito pubblico del 2018. La decisione che più fa effetto è quella relativa alla riduzione delle spese previste per la scuola dell’infanzia e per la primaria; la riduzione di 8 milioni di euro per le risorse destinate alla carta docente, invece, non sarebbe una novità considerato che già lo scorso autunno si era parlato di scendere da 500 a 400 euro spendibili in percorsi di aggiornamento dei professori. Per quanto previsto da Quota 100, ovvero 40 mila e più pensionamenti, il valore della card docente dovrebbe comunque rimanere invariato.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scuola e card docente: possibili nuovi tagli per evitare la procedura d’infrazione UE
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