Considerate le grosse tensioni dell’ultimo periodo in casa gialloverde in molti stanno cominciando a porsi una domanda: cosa succederà se il governo cade? Nell’ambito della scuola si pensa ai provvedimenti in atto, come l’introduzione dell’educazione civica come materia e i concorsi che sarebbero già dovuti uscire e che sono stati rimandati a fine 2019. Assunzioni, stabilizzazione del precariato, concorsi: tutto potrebbe essere colpito negativamente dalla situazione di instabilità che ci troviamo a vivere. I fari sono puntati sul concorso più volte annunciato e previsto per fine 2019 per il quale è stato raggiunto l’accordo con le parti sociali lo scorso aprile. Cosa succede, quindi, se cade il governo?
Crisi di governo e concorso scuola: cosa potrebbe succedere?
Così come tanti altri ambiti anche il mondo della scuola potrebbe risentire negativamente della crisi di governo e di un’eventuale caduta proprio a partire dagli attesissimi concorsi per stabilizzare i precari, tra le altre cose.
La crisi di governo aperta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini rischia di avere serie ripercussioni sul mondo della scuola portando al rinvio di importanti decisioni. In primis, qualora Giuseppe Conte fosse sfiduciato rispetto al suo ruolo di premier, potrebbe saltare l’accordo trovato tra le parti sociali ad aprile in merito ai provvedimenti per migliorare la scuola italiana. L’intesa prevedeva maggiori risorse per gli stipendi degli insegnanti (aumento che ora potrebbe venire meno) e una serie di soluzioni volte alla risoluzione della situazione dei precari, in particolare coloro che insegnano da oltre 36 mesi, che prevedevano concorsi ad hoc per l’immissione in ruolo. Tutte queste misure necessitano di una serie di risorse che sarebbero dovute essere stanziate grazie alla legge di Bilancio 2020 che, con la crisi di governo attuale, non si sa da chi e quando verrà varata.
La concretizzazione dell’intesa di aprile avrebbe dovuto avvenire il 6 agosto, venendo poi rinviata al 28 agosto. L’ipotesi, a questo punto, pare remota poiché già i 5 stelle si erano mostrati restii e volevano ridiscutere le misure e ora c’è da considerare tutte le implicazioni di una caduta di governo che sembra sempre più vicina.
Le conseguenze secondo il segretario generale della Flc Cgil
Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, ha parlato ai microfoni di RasioArticolo1 dipingendo un possibile scenario rispetto alle conseguenze che una caduta di governo porterebbe nel mondo scuola.
Il risultato importante che è stato portato a casa ad aprile, secondo il segretario generale, è a questo punto “subordinato all’esito della crisi del governo” .
Tutte le difficoltà che l’esecutivo sta incontrando rischiano di bloccare i concorsi, con tutte le conseguenti difficoltà nella ripresa della scuola a settembre. Le parole del sindacalista riguardano anche, al di là del colore dei governi, la scarsa attenzione che da molti anni viene riservata alla scuola con finanziamenti che sono molto al di sotto di quanto sarebbe realmente necessario. Secondo il segretario generale della Flc Cgil ci sono una serie di provvedimenti - rinnovo dei contratti, stabilizzazione precari, investimenti nel settore - che andrebbero adottati a prescindere da quello che è il governo in carica.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Scuola e crisi di governo: concorsi a rischio se l’esecutivo cade?
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