Scuole chiuse fino al 3 aprile: Conte conferma lo stop alle lezioni

Aggiornamento 9 marzo 2020 - Da giorni si parlava di un possibile prolungamento del periodo di chiusura delle scuole, dal momento che lo stop alle lezioni fino al 15 marzo sarebbe potuto essere insufficiente per bloccare il diffondersi del coronavirus.

Nel discorso tenuto dal Premier la sera del 9 marzo, Conte ha confermato la chiusura di scuole e università fino al 3 aprile, invitando anche i più giovani a rispettare l’indicazione di restare in casa ed evitare contatti con altri.

Il comitato scientifico aveva già spiegato la sua contrarietà alla chiusura solo fino al 15 marzo, dal momento che non ci sarebbero prove scientifiche a favore dell’efficacia di una misura di un tale breve lasso di tempo. Il comitato ha spiegato che per essere efficace una misura di questo genere dovrebbe prevedere la chiusura per due mesi degli istituti.
Forse proprio per tale ragione, oltre che per l’aumentare dei casi, il Governo si è mosso su un piano di chiusura più strutturato che permetta di avere un maggiore impatto sulla diminuzione dei contagi.

Mentre le scuole si organizzano e attivano lezioni e attività tramite piattaforme online il Ministero comincia a valutare delle modifiche alla maturità 2020. Difatti se i blocchi dovessero andare avanti si dovrebbe pensare di apportare delle modifiche all’esame di Stato. La Ministra Azzolina ha già chiarito nei giorni scorsi che gli studenti non devono temere per la validità dell’anno scolastico, dal momento che, data la situazione, non ci sono rischi di questo tipo.
L’ipotesi per la maturità è quella di sospendere le prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro, mentre l’esame scritto e orale non prevede modifiche al momento.

Il Ministero sembra inoltre al lavoro su alcune soluzioni per riuscire a far recuperare ai ragazzi le ore di lezione perse. Attualmente l’ipotesi di un’estensione dell’apertura delle scuole non sembra essere stata presa in esame, mentre potrebbe essere una soluzione l’estensione delle lezioni nel pomeriggio. Si potrebbero quindi organizzare dei rientri pomeridiani, come avviene già per i ragazzi con insufficienze che frequentano corsi di recupero. In queste ore aggiuntive si potrebbero così recuperare i giorni di chiusura necessari per fronteggiare l’emergenza sanitaria.