Il momento di tranquillità si è concluso: i sindacati sono di nuovo sul piede di guerra. La due giorni di dialogo tra Miur e parti sociali non ha portato ai risultati sperati e le parti in causa si sono scontrate su concorsi e reclutamento. Mentre i sindacati si dicono pronti a scendere in piazza il ministero non comprende questo modo di procedere, dal momento che il Miur assumerà ben 70mila docenti.
I sindacati spiegano però in modo molto chiaro la decisione di interrompere la luna di miele con il Miur, dato che, durante il tavolo di confronto, non è stata accolta neanche una delle loro proposte. Il punto su cui si discute è molto delicato poi, dal momento che si tratta dell’assunzione dei nuovi docenti e soprattutto dei concorsi che dovranno essere banditi. L’uscita dei bandi era prevista infatti per i primi giorni di febbraio, ma la situazione attuale è chiaro che non permetterà di rispettare le tempistiche e così il prossimo anno scolastico sarà un altro anno malato di supplentite. Questo blocco ha così spinto le principali sigle sindacali a rompere il momento di tranquillità e a minacciare lo sciopero.
La ministra Azzolina ha deciso però di continuare per la sua strada, ossia selezionare i docenti per merito, con prove ed esami, non accettando sanatorie, anche se si tratta di docenti che già insegnano nelle scuole.
Il tavolo di confronto ha portato quindi a un nulla di fatto e anzi ha allontanato ancora di più parti sociali e Miur che non sono riusciti ad arrivare ad un compromesso.
Quali punti contestano i sindacati?
Il pomo della discordia è stato proprio il bando del concorso docenti, su cui le parti non sono riuscite a trovare un punto di incontro. Per i sindacati infatti sono eccessive le 80 domande della prova scritta, la scelta del Miur di non pubblicare una banca dati per le prove scritte del concorso straordinario e la decisione del Miur di non far partire la procedura di abilitazione per gli idonei del concorso.
Ma questi non solo i soli punti di rottura dal momento che i sindacati vorrebbero far partecipare al concorso anche specializzati e specializzandi in sostegno, anche se non insegnano nella scuola secondaria. Pure su questo punto il Miur ha espresso la sua contrarierà.
Negli ultimi due giorni Miur e sindacati si sono scontrati anche sul peso che dovrà avere il voto dello scritto e gli anni di servizio. Per il Miur dovrebbe essere l’80% del punteggio finale, mentre per i sindacati il 70% del punteggio si dovrebbe avere dagli anni di servizio. Il ministero inoltre ha bocciato le richieste dei sindacati per i concorsi ordinari di secondaria, primaria e infanzia, respingendo in blocco tutte le richieste.
Questo ha portato le parti sociali a non essere più disposte alle trattative e a dichiarare che:
L’amministrazione ha risposto con una chiusura totale su tutte le principali questioni politiche che abbiamo sollevato, naviga a vista, non ha mostrato nessun interesse a individuare soluzioni: a questo punto si fa sempre più concreto un ritorno alla mobilitazione
Se le cose rimarranno così quindi una primavera di scioperi attende il Miur.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Sindacati e Miur, scontro su concorsi e reclutamento: si minacciano proteste
Naviga per parole chiave
News Scuola
Lascia il tuo commento