Stella di Gerda Dendooven

Una barchetta, Gran Fortuna, una coppia attempata di pescatori e un cane nero, Bruno: sono questi i personaggi di Stella, il libro di Gerda Dendooven edito da Camelozampa nel 2024 con la traduzione di Olga Amagliani.

I due pescatori di una certa età, nella rete, hanno però trovato qualcosa di molto insolito, un pesce strano? Pieno di capelli, ricoperto di conchiglie e stelle marine, forse pericoloso: marito e moglie stanno per rigettarlo in mare impauriti quando ecco che si scopre che non si tratta di un pesce, ma di un bambino, chissà come sopravvissuto in acqua. Intorno c’è silenzio, il mare è vuoto, difficile capire da dove sia sbucato il bambino, anzi no! Si tratta di una bella bambina dai lunghi capelli.
In braccio alla donna, la piccola strilla, divora pesci, dorme e ride. I due pescatori sono poveri, ma decidono di prendere la bambina con loro e le danno il nome di Stella Maris; la crescono con amore, lei gioca, parla poco, si diverte con il cane Bruno ma cresce a dismisura. Ancora piccola viene mandata a scuola, perché le sue dimensioni lo pretendono, anche se i banchi sono troppo piccoli per lei. Tutti i bambini accolgono in classe Stella considerandola molto speciale, ma lei continuava a crescere sempre di più: ormai non entrava più nell’aula, era maldestra, involontariamente faceva male agli altri bambini, schiacciandoli e urtandoli con una forza esagerata, e così la povera grande Stella rimane sola, in compagnia degli uccelli e del cane Bruno che le resta fedele. Mostro, le urlavano dietro i più scalmanati.

Così un brutto giorno Stella decide di lasciare i genitori per andare “a esplorare il mondo”. Dirà ai suoi genitori di sentirsi “diversa”, “troppo grande per voi”, “troppo pericolosa”. Eccola allora abbandonare casa e affetti e scomparire per lungo tempo.
Molto tempo dopo, nella buca delle lettere marito e moglie trovarono il biglietto tanto atteso di Stella, che finalmente si trovava felice in mezzo alla natura, tra alte montagne e profondi laghi, in un posto che nessuno sapeva dove fosse. Ma l’amore per lei dei suoi genitori non esita: forniti di provviste, dopo aver dato una verniciata alla barca Gran Fortuna, salpano alla ricerca di Stella, chissà dove.

Olga Amagliani è la traduttrice italiana di questa storia poetica, intrisa dell’amore e della dedizione di due genitori che hanno saputo accogliere la diversità, la stranezza, la difficoltà di una persona venuta dal mare del tutto casualmente, e hanno saputo darle accoglienza e amore. Storia altamente simbolica, molto educativa, nella quale umani e natura si incontrano proficuamente.
L’autrice, la fiamminga Gerda Dendooven, è anche l’abile illustratrice di questo racconto, riuscendo a presentare ai lettori i personaggi con una sorta di magico umorismo: l’immagine di Stella, enorme, stesa nell’acqua, con un gabbiano sul petto e le lunghissime trecce bionde che galleggiano, è certamente efficace dal punto di vista dell’immagine: mette davvero paura, quella ragazza, o forse le paure più profonde sono dentro di noi?